Bozza:Pedagogia musicale: differenze tra le versioni - Wikipedia


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Oltre alle diverse declinazioni pedagogiche sopra richiamate, va considerata l'attenzione posta allo sviluppo di specifiche tematiche, dalle quali sono derivate altrettante “didattiche musicali" [inserire link paragrafo].

== I temiPedagogia della pedagogiamusica e musicalecurricolo ==

Nel corso del '900, lo sviluppo e il consolidamento in Europa di metodi attivi nel campo dell'educazione musicale<ref name=":3" />, e gli studi nel campo della psicologia evolutiva (oltre che cognitiva), hanno consentito di focalizzare alcune specifiche tematiche verso le quali la ''Pedagogia della musica'' ha mostrato interesse di studio e di approfondimento. Grazie ad autori che maggiormente se ne sono occupati, tali studi hanno dato luogo a rilevanti apporti teorici: in Italia e all’estero. Ne sono esempio, tra gli altri: l'approccio alle strutture e alle forme della musica come ''processi simbolici'' ([[Marco de Natale|de Natale]]<ref>{{Cita libro|autore=Marco de Natale|titolo=Strutture e forme della musica come processi simbolici|anno=1978|editore=Morano|città=Napoli}}</ref>, Imberty→); la teoria delle ''competenza musicale comune'' ([[Gino Stefani|Stefani]]<ref>{{Cita libro|autore=Gino Stefani|titolo=La competenza musicale|anno=1982|editore=Clueb|città=Bologna}}</ref>); la teoria delle ''condotte musicali'' (Delalande<ref>{{Cita libro|autore=François Delalande|curatore=G. Guardabasso|curatore2=L. Marconi|titolo=Le condotte musicali|anno=1993|editore=Clueb|città=Bologna}}</ref>); il ruolo della ricerca sul campo mutuabile dall’''approccio antropologico'' all’analisi dei fenomeni musicali (Blacking<ref>{{Cita libro|autore=John Blacking|titolo=Come è musicale l'uomo? (tit. or. How Musical is Man?)|annooriginale=1973|anno=1987|editore=Ricordi Unicopli|città=Milano}}</ref>, Small<ref>{{Cita libro|autore=Christopher Small|titolo=Musicking: The Meanings of Performing and Listening|anno=1998|editore=Wesleyan University Press,}}</ref>, Disoteo<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Disoteo|titolo=Musica e Intercultura. Le diversità culturali in educazione musicale|anno=2013|editore=FrancoAngeli|città=Milano}}</ref><sup>,</sup> Facci<ref>{{Cita libro|autore=Serena Facci|curatore2=J.J. Nattiez|titolo=Il sapere musicale (Parte V)|anno=2002|editore=Einaudi|città=Torino|pp=863-879|volume=Vol. II|opera=Enciclopedia della Musica|capitolo=Multiculturalismo nell'educazione musicale}}</ref>, Spaccazocchi<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Spaccazocchi|titolo=Musica educativa. Prospettive antropologiche per una pedagogia musicale.|anno=2011|editore=Progetti Sonori|città=Mercatello sul Metauro}}</ref>). Inoltre, in più stretta connessione tra aspetti teorici e pratici, hanno preso corpo e consistenza specifiche "didattiche"<ref>Le richiamate "didattiche" erano in gran parte formalmente presenti negli "Orientamenti didattici relativi all’insegnamento di Pedagogia musicale" di cui all'Allegato 1 al [https://www.conservatoriofoggia.it/wp-content/uploads/2019/03/D.M.-13-APRILE-1992.pdf DM 13 aprile 1992]</ref> per la ''formazione musicale di base''<ref>Con ''formazione musicale di base'' s'intende la formazione musicale pre-accademica: a ogni livello di età o grado di specializzazione.

La Legge 508/1999 (art. 2, comma 8, lett. ''d'') ha infatti previsto la "facoltà di attivare, fino alla data di entrata in vigore di specifiche norme di riordino del settore, ''corsi di formazione musicale o coreutica di base'', disciplinati in modo da consentirne la frequenza agli alunni iscritti alla scuola media e alla scuola secondaria superiore". </ref> in attività che hanno posto al centro:

*''[[paesaggio sonoro]]'' ([[Raymond Murray Schafer|Murray Schafer]] →)

*''produzioni creative: esplorazione sonora, composizione'' (Atson→, Porena→, Paynter→, Liberovici→) e ''improvvisazione'' (de Gainza, Vitali, Strobino ...)

* ''percezione e ascolto'' (..., Galli→, Ferrari...)

* ''vocalità'' (Cappelli→, Tosto→…)

* ''suono/gesto-movimento,''

* ''suono/parola'' (Orff, Bianchi; Della Casa...),

* ''suono/segno'' (Self →, ...)

* ''ritmo'' (Freschi →)

* ''ecc.''

Tutti questi temi sono stati oggetto di una sistematizzazione a livello ''curricolare''<ref>Cfr. Della Casa, Piatti, Neulichedl, Tafuri ... [da completare/verificare]</ref> che ha, nel tempo, interessato i diversi gradi di istruzione, accompagnandone anche l'evoluzione sotto il profilo ordinamentale.

== Le "didattiche musicali" ==

La ricerca pratica sui temi della pedagogia musicale, e la riflessione metodologica che storicamente l'ha accompagnata, ha portato allo sviluppo di specifiche “didattiche”''didattiche'' che, a più riprese, sono state codificate all’interno delle discipline impartite nei Conservatori di musica in Italia. Alcune tra tali ''didattiche'' fanno capo a un campo disciplinare generale definito ''Didattica dell’educazione musicale'',  afferenti alla materia ''Pedagogia musicale''. Altre afferiscono invece alle materie consorelle della ''Scuola di Didattica della Musica'' (poi divenuta Dipartimento). Nel DM del 13 aprile 1992<ref name=":4" />, gli ''Orientamenti didattici'', oltre a una "didatticaDidattica generale", annoveravano le seguenti diciture:

* ''Didattica dello sviluppo uditivo''

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Alcune delle suddette diciture hanno dato luogo a insegnamenti tuttora presenti nei Conservatori in Italia e declinano operativamente, mediante mirate strategie didattiche, due macro ambiti metodologici: quelli della ''Metodologia dell'insegnamento musicale'' e della ''Metodologia generale dell'insegnamento strumentale''.

== La ''Pedagogia musicale'' a livello Accademicoaccademico ==

=== Conservatori ===