Charles Scott (governatore): differenze tra le versioni - Wikipedia


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{{Carica_pubblica

{{tmp|Infobox militare}}

|Nomenome = Charles Scott

|Immagineimmagine = Charles Scott.jpg

|didascalia = Scott in uniforme militare

|carica = 4º [[Governatore del Kentucky]]

|mandatoinizio = 1º settembre [[1808]]

|mandatofine = 24 agosto [[1812]]

|predecessore = [[Christopher Greenup]]

|successore = [[Isaac Shelby]]

|partito = [[Partito Democratico-Repubblicano|Democratico-Repubblicano]]

|professione = Militare

}}

{{tmp|Infobox militare}}

|Nome = Charles Scott

|Immagine =

|Didascalia =

|Soprannome =

|Data_di_nascita = 4/Aprile [[1739]]

|Nato_a = [[Contea di CumberlandPowhatan]], [[Virginia]]

|Data_di_morte = 22/10/ ottobre [[1813]]

|Morto_a = [[Contea di Clark (Kentucky)|Contea di Clark]], [[Kentucky]]

|Cause_della_morte =

|Nazione_servita = {{simbolo|Flag of Great Britain (1707-1800).svg}} [[Regno di Gran Bretagna]]<br /> {{simbolo|Flag of the United States (1777-1795).svg}} [[Stati Uniti d'America]]

|Forza_armata = [[British Army|Esercito britannico]]<br /> [[Esercito continentale]]<br /> [[United States Army|Esercito statunitense]]

|Arma = [[Fanteria]]

|Corpo =

|Unità = [[Milizia della Virginia]]<br /> [[Milizia del Kentucky]]

|Anni_di_servizio = [[1755]] - [[1761]]<br /> [[1775]] - [[1783]]<br /> [[1790]] - [[1794]]

|Grado = [[Maggior generale]]

|Comandanti = [[George Washington]]<br /> [[Josiah Harmar]]

|Guerre = [[Guerra franco-indiana]]<br /> [[Guerra d'indipendenza americana]]<br /> [[Guerra indiana del Nord-Ovest]]

|Campagne = [[Teatro settentrionale della guerra d'indipendenza americana|teatro settentrionale]]<br /> [[Teatro meridionale della guerra d'indipendenza americana|teatro meridionale]]

|Battaglie = [[Campagna di Filadelfia]]<br /> [[Assedio di Charleston]]<br /> [[Battaglia di Fallen Timbers]]

|Comandante_di = 5º Reggimento della Virginia<br /> 2ª Divisione della milizia del Kentucky

|Decorazioni =

|Altre_cariche = politico

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}}

{{Bio

|Nome = Charles

|Cognome = Scott

|Sesso = M

|LuogoNascita = Contea di CumberlandPowhatan

|LuogoNascitaLink = Contea di Cumberland (Virginia)

|GiornoMeseNascita = aprile

|AnnoNascita = 1739

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|Attività2 = politico

|Nazionalità = statunitense

|PostNazionalità = eletto nel [[1808]] quarto [[governatore del Kentucky]]

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{{Infobox militare

|Nome = Charles Scott

|Immagine = Charles Scott.jpg

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|Data_di_morte = 22/10/1813

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}}

Rimasto orfano già in giovane età, Scott si arruolò nel [[reggimento della Virginia]] nell'ottobre 1755 e prestò servizio come ricognitore durante la [[guerra franco-indiana]]. Fece una rapida carriera diventando capitano. Dopo la guerra si sposò e si dedicò al lavoro agricolo sulla terra lasciatagli dal padre, ma riprese il servizio militare nel 1775 quando la [[guerra di indipendenza americana]] iniziò a crescere d'intensità. Nell'agosto 1776 fu promosso a [[colonnello]] e gli fu dato il comando del 5º reggimento della Virginia. Il 5º Virginia si unì a [[George Washington]] in [[New Jersey]] quello stesso anno, con il quale partecipò alla [[campagna di Filadelfia]]. Scott comandò la fanteria leggera di Washington, e nel 1778 fu anche messo a capo dell'intelligence. Congedato alla fine della campagna di Filadelfia, Scott tornò in servizio attivo nel marzo 1779 quando fu assegnato alla [[Carolina del Sud]] per aiutare il generale [[Benjamin Lincoln]] nel [[teatro meridionale della guerra di indipendenza americana|teatro meridionale]]. Giunse a [[Charleston (Carolina del Sud)|Charleston]] quando [[Henry Clinton]] aveva appena iniziato l'[[assedio di Charleston|assedio della città]]. Scott fu fatto [[prigioniero di guerra]] quando Charleston si arrese. Rilasciato sulla parola nel marzo 1781 e [[scambio di prigionieri|scambiato]] per [[Francis Rawdon-Hastings, I marchese di Hastings|Lord Rawdon]] nel luglio 1782, Scott riuscì a svolgere piccoli compiti di reclutamento prima della fine della guerra.

Rimasto orfano già in giovane età, Scott si arruolò nelnella [[reggimentomilizia della Virginia]] nell'ottobre [[1755]] e prestò servizio come ricognitore durante la [[guerra franco-indiana]]. Fece una rapida carriera diventando [[capitano]]. Dopo la guerra si sposò e si dedicò al lavoro agricolo sulla terra lasciatagli dal padre, ma riprese il servizio militare nel [[1775]] quando la [[guerra di d'indipendenza americana]] iniziò a crescere d'intensità. Nell'agosto [[1776]] fu promosso a [[colonnello]] e gli fu dato il comando del 5º reggimento della Virginia. Il 5º Virginia si unì a [[George Washington]] in [[New Jersey]] quello stesso anno, con il quale partecipò alla [[campagna di Filadelfia]]. Scott comandò la [[fanteria leggera]] di Washington, e nel [[1778]] fu anche messo a capo dell'intelligence. Congedato alla fine della campagna di Filadelfia, Scott tornò in servizio attivo nel marzo [[1779]] quando fu assegnato alla [[Carolina del Sud]] per aiutare il generale [[Benjamin Lincoln]] nel [[teatro meridionale della guerra di d'indipendenza americana|teatro meridionale]]. Giunse a [[Charleston (Carolina del Sud)|Charleston]] quando [[Henry Clinton]] aveva appena iniziato l'[[assedio di Charleston|assedio della città]]. Scott fu fatto [[prigioniero di guerra]] quando Charleston si arrese. Rilasciato sulla parola nel marzo [[1781]] e [[scambio di prigionieri|scambiato]] per [[Francis Rawdon-Hastings, I marchese di Hastings|Lord Rawdon]] nel luglio [[1782]], Scott riuscì a svolgere piccoli compiti di reclutamento prima della fine della guerra.

Dopo la guerra visitò la frontiera occidentale nel 1785 ed iniziò a prepararsi per un trasferimento definitivo. Si spostò nei pressi dell'odierna [[Versailles (Kentucky)]] nel 1787. Messo di fronte ai pericoli delle razzie indiane, Scott organizzò nel 1790 un gruppo di volontari e si unì a [[Josiah Harmar]] per una spedizione contro i nativi americani. Dopo la [[sconfitta di Harmar]] il presidente Washington ordinò a [[Arthur St. Clair]] di prepararsi per un'invasione delle terre indiane del [[territorio del nord-ovest]]. Nel frattempo Scott, ormai [[generale di brigata]] della milizia della Virginia, fu assegnato ad una serie di razzie preliminari. Nel luglio 1791 guidò la più importante di queste razzie contro il villaggio di [[Fort Ouiatenon|Ouiatenon]]. La principale invasione di St. Clair, condotta quello stesso anno, fu un fallimento. Poco dopo la separazione del Kentucky dalla Virginia nel 1792, l'[[Assemblea generale del Kentucky]] nominò Scott [[maggior generale]] e gli assegnò il comando della 2ª divisione della milizia del Kentucky. La divisione di Scott cooperò con la [[Legione degli Stati Uniti]] di [[Anthony Wayne|"Mad" Anthony Wayne]] per il resto della [[guerra indiana del Nord-Ovest]], compresa la decisiva vittoria della [[battaglia di Fallen Timbers]].

Dopo la guerra visitò la frontiera occidentale nel [[1785]] ed iniziò a prepararsi per un trasferimento definitivo. Si spostò nei pressi dell'odierna [[Versailles (Kentucky)]] nel [[1787]]. Messo di fronte ai pericoli delle razzie indiane, Scott organizzò nel [[1790]] un gruppo di volontari e si unì a [[Josiah Harmar]] per una spedizione contro i nativi americani. Dopo la [[sconfitta di Harmar]] il presidente Washington ordinò a [[Arthur St. Clair]] di prepararsi per un'invasione delle terre indiane del [[territorioTerritorio del nord-ovest (Stati Uniti d'America)|Territorio del nord-ovest]]. Nel frattempo Scott, ormai [[generale di brigata]] della milizia della Virginia, fu assegnato ad una serie di razzie preliminari. Nel luglio [[1791]] guidò la più importante di queste razzie contro il villaggio di [[Fort Ouiatenon|Ouiatenon]]. La principale invasione di St. Clair, condotta quello stesso anno, fu un fallimento. Poco dopo la separazione del Kentucky dalla Virginia nel [[1792]], l'[[Assemblea generale del Kentucky]] nominò Scott [[maggior generale]] e gli assegnò il comando della 2ª divisione della [[milizia del Kentucky]]. La divisione di Scott cooperò con la [[Legione degli Stati Uniti]] di [[Anthony Wayne|"Mad" Anthony Wayne]] per il resto della [[guerra indiana del Nord-Ovest]], compresa la decisiva vittoria della [[battaglia di Fallen Timbers]].

Avendo servito in precedenza la [[Virginia House of Delegates]] ed essendo [[Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America|elettore presidenziale]], l'anziano Scott si candidò come governatore. La sua campagna elettorale del [[1808]] fu abilmente condotta dal genero, [[Jesse Bledsoe]], e riportò una decisa vittoria nei confronti di [[John Allen (militare)|John Allen]] e [[Green Clay]]. Una caduta sui gradini ghiacciati della [[Old Governor's Mansion (Frankfort, Kentucky)|casa del governatore]] all'inizio del mandato obbligò Scott ad usare stampelle per il resto della sua vita, e lo rese molto dipendente da Bledsoe che fu nominato [[Segretario di Stato del Kentucky|Segretario di Stato]]. Nonostante si sia scontrato spesso con la legislatura statale sulle questioni nazionali, la principale preoccupazione della sua amministrazione fu la crescente tensione tra Stati Uniti d'America e Gran Bretagna che portò alla fine alla [[guerra anglo-americana]]. La scelta di Scott di nominare [[William Henry Harrison]] come [[Brevetto (militare)|brevetto]] maggior generale della milizia del Kentucky, nonostante fosse probabilmente una violazione della [[costituzione del Kentucky|costituzione statale]] dato che Harrison non era residente in Kentucky, fu festeggiata dai cittadini. Dopo la scadenza del suo mandato Scott tornò nella sua proprietà a Canewood. La sua salute peggiorò velocemente e morì il 22 ottobre [[1813]]. La [[contea di Scott (Kentucky)|contea di Scott]] in Kentucky e la [[contea di Scott (Indiana)|contea di Scott]] in Indiana sono dedicate a lui, così come le città di [[Scottsville (Kentucky)]] e [[Scottsville (Virginia)]].

== Gioventù e famiglia ==

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Prima del 1762 il fratello maggiore di Scott, John, morì lasciando Scott come erede delle terre del padre nei pressi dei fiumi [[James (fiume)|James]] e [[Muddy Creek (Virginia)|Muddy Creek]].<ref name=ward2 /> Avendo lasciato l'esercito vi si insediò alla fine del 1761.<ref name=ward8 /> Il 25 febbraio 1762 sposò Frances Sweeney della [[contea di Cumberland (Virginia)]].<ref name=dab /> Con l'aiuto di circa 10 [[Schiavitù negli Stati Uniti d'America|schiavi]] Scott si mise a coltivare [[tabacco]] ed a macinare farina.<ref>Ward (1988), pp. 8–9</ref> Nel luglio 1766 fu nominato come uno dei due capitani della milizia locale.<ref name=ward9>Ward (1988), p. 9</ref> Negli anni seguenti Scott e la moglie ebbero quattro maschi e quattro o cinque femmine.<ref name=kygovs16 />

== Guerra di d'indipendenza americana ==

[[File:Sir Joshua Reynolds - John Murray, 4th Earl of Dunmore - Google Art Project.jpg|thumb|upright|Lord Dunmore. Gli uomini di Scott aiutarono a cacciarlo dalla Virginia]]

Quando la [[guerra di d'indipendenza americana]] si inasprì nel 1775, Scott organizzò una compagnia di volontari della contea di Cumberland.<ref name=ward9 /> Fu la prima compagnia formatasi a sud del fiume James che partecipò all'indipendenza.<ref name=dab /> La compagnia si dimostrò pronta ad aiutare [[Patrick Henry]] nello scontro con [[John Murray, IV conte di Dunmore|Lord Dunmore]] a [[Williamsburg (Virginia)|Williamsburg]] nel maggio 1775, ma Dunmore abbandonò la città a giugno e gli uomini di Scott si unirono alle unità delle contee vicine a Williamsburg quello stesso mese.<ref name=ward10>Ward (1988), p. 10</ref> A luglio le [[convenzioni della Virginia]] crearono due reggimenti di truppe della Virginia, una guidata da Patrick Henry e l'altra da [[William Woodford]].<ref name=ward12>Ward (1988), p. 12</ref> Quando i due capi partirono per Williamsburg, la convenzione concesse a Scott il titolo di comandante in capo temporaneo dei volontari già riunitisi lì.<ref name=ward12 /> Il 17 agosto 1775 fu nominato [[tenente colonnello]] del reggimento di Woodford, il 2º Virginia.<ref name=ward12 /> Suo fratello minore Joseph fu [[tenente]] del reggimento.<ref name=ward12 /> A dicembre Woodford inviò Scott con 150 uomini a [[Great Bridge (Virginia)|Great Bridge]] per difendere un attraversamento sull'[[Elizabeth (fiume della Virginia)|Elizabeth]].<ref name=ward14>Ward (1988), p. 14</ref> Giorni dopo, il 9 dicembre 1775, giocarono un ruolo significativo nella [[battaglia di Great Bridge]] uccidendo il capitano britannico [[Charles Fordyce]], e bloccando conseguentemente l'avanzata britannica.<ref name=ward15>Ward (1988), p. 15</ref> Dopo la battaglia le forze coloniali riuscirono ad occupare la città di [[Norfolk (Virginia)|Norfolk]] e Lord Dunmore fu costretto ad abbandonare la Virginia.<ref name=kygovs16 /><ref name=ward17>Ward (1988), p. 17</ref>

Il 13 febbraio 1776 il 2º Virginia divenne parte dell'[[Esercito Continentale]]. Scott ottenne il grado di tenente colonnello durante la transizione.<ref name=ward19>Ward (1988), p. 19</ref> Dopo aver passato l'inverno con parte del 2º Virginia a [[Suffolk (Virginia)|Suffolk]], Scott fu scelto dal [[Secondo congresso continentale]] come colonnello del 5º Virginia il 12 agosto 1776. Sostituì il colonnello [[William Peachy]] che aveva dato le dimissioni.<ref name=powell20 /><ref name=ward20>Ward (1988), p. 20</ref> Il 5º Virginia rimase nelle città di [[Hampton (Virginia)|Hampton]] e [[Portsmouth (Virginia)|Portsmouth]] fino alla fine di settembre.<ref name=ward20 /> Gli fu poi ordinato di unirsi a George Washington in [[New Jersey]], prima di ritirarsi nella città di [[Trenton (New Jersey)|Trenton]] a novembre.<ref name=ward20 />

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{{vedi anche|Campagna di Filadelfia}}

Facendo parte della brigata di [[Adam Stephen]], il 5º Virginia di Scott combatté nella vittoria coloniale del 26 dicembre a [[Battaglia di Trenton|Trenton]].<ref name=kygovs17>Ward (2004), p. 17.</ref> Durante la successiva [[battaglia dell'Assunpink Creek]] del 2 gennaio 1777 il 5º Virginia aiutò a rallentare l'avanzata della fanteria leggera britannica e dei mercenari hessiani verso Trenton.<ref>Ward (1988), pp. 25–26.</ref> Il maggiore George Johnston, membro di 5º Virginia, disse che Scott si era "guadagnato l'onore immortale" per quanto fatto ad Assunpink Creek.<ref name=ward26>Ward (1988), p. 26.</ref> Dopo queste battaglie l'esercito di Washington si preparò a passare l'inverno a [[Morristown (New Jersey)]] mentre il reggimento di Scott si stanziò a [[Chatham (New Jersey)|Chatham]].<ref name=ward28>Ward (1988), p. 28.</ref> Da qui guidò le razzie di fanteria leggera contro i gruppi di britannici in cerca di cibo.<ref name=kygovs17 /> Nella battaglia più famosa (il 1º febbraio alla [[battaglia della fattoria di Drake]]) sconfisse un gruppo più numeroso del suo composto da britannici ed hessiani.<ref name=kygovs17 /><ref name=fredriksen623>Fredriksen, p. 623</ref>

[[File:General George Washington at Trenton by John Trumbull.jpeg|thumb|upright|George Washington, comandante delle forze coloniali durante la campagna di Filadelfia]]

Nel marzo 1777 Scott tornò alla sua fattoria in Virginia prendendosi la prima licenza dopo oltre un anno di servizio continuato.<ref name=ward31>Ward (1988), p. 31</ref> Come ricompensa per il servizio svolto con Washington il Congresso lo nominò [[generale di brigata]] il 2 aprile 1777.<ref name=fredriksen623 /><ref name=trowbridge>Trowbridge, "Kentucky's Military Governors"</ref> Su richiesta di Washington tornò a Trenton il 10 maggio 1777.<ref name=ward31 /> La sua 4ª brigata della Virginia ed un'altra brigata comandata da William Woodford costituirono la [[divisione (unità militare)|divisione]] della Virginia comandata da Adam Stephen, promosso [[maggior generale]].<ref name=fredriksen623 /> Con Stephen ed il generale [[William Maxwell (generale)|William Maxwell]] malati, Scott assunse il comando temporaneo della divisione tra il 19 ed il 24 maggio.<ref name=ward32>Ward (1988), p. 32</ref> Washington passò buona parte dell'estate 1777 cercando di prevedere le mosse britanniche del generale [[William Howe]], e la pausa nei combattimenti concesse a Scott tempo per presentare una protesta al Congresso riguardo al calcolo della propria anzianità e del proprio grado.<ref>Ward (1988), pp. 33–34.</ref> Dopo otto mesi di consiglio il Congresso accettò la richiesta di Scott e lo mise sopra al collega [[George Weedon]] in quanto ad anzianità.<ref name=ward34>Ward (1988), p. 34.</ref>

Nella [[battaglia di Brandywine]] dell'11 settembre la 4ª brigata Virginia resistette tenacemente all'avanzata del generale [[Charles Cornwallis, I marchese Cornwallis|Charles Cornwallis]], ma fu infine costretta a ritirarsi.<ref name=fredriksen623 /> Dopo la vittoria britannica Howe marciò verso [[Filadelfia]] facendo una breve sosta a [[Germantown (Filadelfia)|Germantown]].<ref name=ward37>Ward (1988), p. 37.</ref> Scott chiese insistentemente di poter attaccare la postazione di Howe a Germantown e, nonostante fosse inizialmente in minoranza tra i generali di Washington, riuscì infine ad ottenerne il permesso.<ref name=ward39>Ward (1988), p. 39.</ref> Il 4 ottobre 1777 il 4º Virginia attaccò gli inglesi nella [[battaglia di Germantown]].<ref name=fredriksen624>Fredriksen, p. 624.</ref> A causa del percorso tortuoso affrontato per giungere alla battaglia, il campo era già coperto dal fitto fumo dei [[Moschetto|moschetti]] ed un incendio era stato appiccato dai britannici ad un campo. Scott ed altre forze coloniali si persero nel fumo e furono costretti a ritirarsi.<ref name=ward39 />

Dopo la sconfitta di Germantown le truppe di Washington si posizionarono sulle colline che circondavano [[Whitemarsh Township (Pennsylvania)|Whitemarsh Township]] a circa {{M|22&nbsp;|u=km}} da Filadelfia.<ref name=ward40>Ward (1988), p. 40.</ref> Scott ed altri quattro generali sostenevano inizialmente un attacco a Filadelfia per dicembre, ma dopo aver ascoltato l'analisi di Washington sulle difese nemiche abbandonarono l'idea.<ref>Ward (1988), pp. 41–42.</ref> Dopo [[battaglia di White Marsh|una serie di schermaglie con Howe nei pressi di White Marsh]], l'esercito di Washington si accampò per l'inverno a [[Valley Forge]].<ref name=dab /> A Scott fu offerto il lusso di vivere presso la fattoria di Samuel Jones, a circa {{M|5&nbsp;|u=km}} dal campo, ma quotidianamente si recava all'accampamento per visitare i propri uomini.<ref>Ward (1988), pp. 42–43.</ref> Washington gli concesse una licenza a metà marzo 1778, e Scott ne approfittò tornando a Valley Forge il 20 maggio 1778.<ref name=ward46>Ward (1988), p. 46.</ref>

Quando Washington ed i suoi uomini abbandonarono Valley Forge a metà giugno 1778, a Scott fu ordinato di prendere {{formatnum:1500}} fanti leggeri e mettere pressione ai britannici attraversando il New Jersey.<ref name=ward48>Ward (1988), p. 48.</ref> Il 26 giugno il [[Gilbert du Motier de La Fayette|marchese de La Fayette]] si unì a Scott con altri {{formatnum:1000}} uomini in attesa dell'assalto del giorno dopo.<ref name=ward48 /> Il generale [[Charles Lee]] fu scelto per comandare le operazioni, ritardate di un giorno a causa delle inadeguate comunicazioni e dei ritardi nei rifornimenti.<ref>Ward (1988), pp. 48–49.</ref> Lee con parlò del piano ai propri generali, affermando in seguito di non aver avuto abbastanza intelligence per prepararne uno.<ref name=ward49>Ward (1988), p. 49.</ref> Il mattino del 28 giugno Lee lanciò l'attacco, dando il via alla [[battaglia di Monmouth]].<ref name=ward49 /> Durante lo scontro Scott vide la ritirata dell'artiglieria americana.<ref name=ward49 /> Non capendo che gli uomini erano semplicemente rimasti a corto di munizioni, Scott credette che la ritirata fosse un segno del collasso dell'offensiva americana e diede l'ordine di ritirarsi.<ref name=ward49 /> Senza un piano di battaglia, anche William Maxwell e [[Anthony Wayne]], le cui unità stavano combattendo da parte a Scott, ordinarono la ritirata.<ref name=ward49 /> Con così tanti soldati in fuga Lee ripiegò ed annullò l'offensiva.<ref name=ward49 /> Nonostante l'esercito di Washington sia giunto ed abbia fermato l'avanzata britannica, la ritirata di Scott fu in parte criticata per aver concesso all'avversario l'inerzia della battaglia.<ref name=kygovs17 /><ref name=ward51>Ward (1988), p. 51.</ref> Secondo la tradizione dopo la battaglia Scott vide Washington criticare duramente Lee con una lunga filippica, ma il biografo Harry M. Ward ritiene improbabile che Scott abbia partecipato alla riunione.<ref>Ward (1988), pp. 50–51.</ref> Lee fu in seguito soggetto a [[corte marziale]] per essersi ritirato e fu sospeso dal comando.<ref name=ward52>Ward (1988), p. 52.</ref>

Dopo la battaglia di Monmouth i britannici si ritirarono a [[New York]].<ref name=ward51 /> il 14 agosto a Scott fu dato il comando di un nuovo corpo di fanteria leggera organizzato da Washington.<ref name=ward53>Ward (1988), p. 53.</ref> Fu anche capo dell'intelligence di Washington e condusse costanti missioni partendo dalla base americana di [[White Plains (New York)|White Plains]].<ref name=ward53 /> Nonostante gli uomini di Scott abbiano partecipato ad alcune piccole schermaglie con l'avanguardia inglese, né l'esercito di Washington né i britannici di New York condussero importanti operazioni prima che Scott si prendesse una licenza nel novembre 1778.<ref>Ward (1988), pp. 53–66.</ref>

=== Servizio nel teatro meridionale e cattura ===

Nel marzo 1779 una lettera scritta da Washington per Scott, ancora in licenza in Virginia, gli ordinò di reclutare volontari della Virginia e raggiungere Washington a all'[[accampamento di Middlebrook]] il 1º maggio.<ref name=ward68>Ward (1988), p. 68</ref> Uomini e provviste furono difficili da recuperare, il che ritardò il ritorno di Scott. Durante il ritardo Washington ordinò alle reclute della [[Carolina del Sud]] di unirsi a [[Benjamin Lincoln]], al comando delle milizie locali.<ref name=ward69>Ward (1988), p. 69</ref> La notizia di consistenti movimenti inglesi verso la [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] aveva convinto Washington che il nemico stesse preparandosi ad un'invasione da sud.<ref name=ward69 />

[[File:General Benjamin Lincoln-restored.jpg|thumb|left|upright|Benjamin Lincoln, comandante delle truppe a Charleston (Carolina del Sud)]]

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[[File:Peyton Short.jpg|thumb|upright|Peyton Short accompagnò Scott in Kentucky nel 1785]]

Nell'ottobre del 1783 la legislatura della Virginia nominò Scott in una commissione di sovrintendenti che avrebbero controllato la terra concessa ai soldati come premio per il servizio reso nella guerra di d'indipendenza.<ref name=dab /> Convinto dai positivi rapporti del Kentucky redatti dall'amico [[James Wilkinson (politico)|James Wilkinson]], si fece costruire una casa nei pressi del [[Kentucky (fiume)|fiume Kentucky]] nonostante il costruttore sembrava aver posto solo la prima pietra.<ref name=ward90>Ward (1988), p. 90</ref> Scott visitò la prima volta il Kentucky a metà del 1785.<ref name=ward91>Ward (1988), p. 91</ref> Viaggiando con [[Peyton Short]], uno dei soci commerciali di Wilkinson, giunse a Limestone (attuale [[Maysville (Kentucky)|Maysville]]) navigando i fiumi [[Monongahela]] e [[Ohio (fiume)|Ohio]].<ref name=ward91 /> Scott e Short proseguirono via terra fino al fiume Kentucky per esaminare la terra di cui avrebbero in seguito reclamato la proprietà.<ref name=ward91 /> La permanenza di Scott in Kentucky fu breve e tornò alla propria fattoria in Virginia nel settembre 1785.<ref name=ward91 />

Al suo ritorno in Virginia Scott assunse [[Edward Carrington]], ex quartiermastro generale dell'esercito meridionale, per gestire i propri affari finanziari e preparare il trasferimento in Kentucky.<ref name=ward91 /> Carrington acquistò la fattoria di Scott in Virginia nel 1785, ma permise alla famiglia di vivervi fino al trasloco alla frontiera.<ref name=ward92>Ward (1988), p. 92</ref> Nel 1787 Scott si insediò nei pressi della città di [[Versailles (Kentucky)]].<ref name=kygovs17 /> Sommando la terra avuta per il proprio servizio militare e quella ottenuta dai figli, la famiglia Scott ebbe in tutto 85&nbsp;km² nelle contee di [[Contea di Fayette (Kentucky)|Fayette]] e [[Contea di Bourbon (Kentucky)|Bourbon]].<ref name=clark13>Clark e Lane, p. 13</ref> Scott costruì una [[capanna di tronchi]] a due piani, una palizzata ed un deposito per il tabacco.<ref name=kygovs17 /> Nel giugno 1787 i guerrieri [[Shawnee]] uccisero il figlio Samuel e gli presero lo [[scalpo]], mentre stava attraversando il fiume Ohio in canoa. Il figlio maggiore Scott assistette impotente da riva.<ref name=ward96>Ward (1988), p. 96</ref> Nonostante alcuni coloni abbiano inseguito gli Shawnees oltre il fiume, non riuscirono a raggiungerli.<ref name=ward97>Ward (1988), p. 97</ref> Nel terzo volume del suo ''The Winning of the West'', [[Theodore Roosevelt]] disse che Scott "si divertì a fare la guerra" contro gli indiani dopo la morte del figlio.<ref name=nelson220>Nelson, p. 220</ref>

Scott si focalizzò sullo sviluppo della propria casa come modo per superare il dolore della perdita del figlio.<ref name=ward97 /> L'insediamento divenne noto come Scott's Landing, e per breve tempo Scott divenne ispettore del tabacco della zona.<ref name=ward97 /> Determinato a rendere Scott's Landing il fulcro di un più grande insediamento chiamato Petersburg, iniziò a vendere i lotti vicini nel novembre 1788.<ref name=ward98>Ward (1988), p. 98</ref> Tra coloro che acquistarono la terra vi furono James Wilkinson, Abraham Buford, il giudice [[George Muter]] ed il futuro [[Camera dei rappresentanti (degli Stati Uniti d'America)|rappresentante]] e [[governatore del Kentucky]] [[Christopher Greenup]].<ref name=ward98 />

Scott fu uno dei 37 uomini che fondarono la Kentucky Society for the Promotion of Useful Knowledge nel 1787.<ref name=ward99>Ward (1988), p. 99</ref> Nonostante non abbia partecipato a nessuna delle dieci convenzioni statali tenute per dividere il Kentucky dalla Virginia, ne sostenne comunque il principio.<ref name=ward100>Ward (1988), p. 100</ref> Quando fu formata la [[contea di Woodford (Kentucky)|contea di Woodford]] a partire dalla contea di Fayette che comprendeva la terra di Scott, Scott rifiutò la nomina a tenente del nuovo Stato.<ref name=ward101>Ward (1988), p. 101</ref> Accettò invece di essere candidato a rappresentare la contea nella Virginia House of Delegates.<ref name=ward101 /> Nel suo unico mandato fece parte, tra le altre, anche della commissione che consigliava al presidente George Washington di fornire una guardia militare a [[Big Bone Lick State Park|Big Bone Lick]] per semplificarvi la creazione di una [[salina]].<ref name=ward101 />

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[[File:Josiah Harmar by Raphaelle Peale.jpeg|thumb|upright|La fallimentare campagna di Josiah Harmar convinse il Kentucky che solo una milizia locale avrebbe potuto combattere gli indiani del territorio del nord-ovest]]

Quando aumentarono le tensioni tra gli indiani del [[territorioTerritorio del nord-ovest (Stati Uniti d'America)|Territorio del nord-ovest]] ed i coloni frontalieri del Kentucky, il presidente Washington iniziò ad autorizzare operazioni congiunte tra esercito federale e milizia locale contro gli indiani.<ref name=nelson223>Nelson, p. 223</ref> Nell'aprile 1790 Scott mise insieme un contingente di volontari delle contee Bourbon e Fayette da unire a [[Josiah Harmar]] in un attacco contro la [[confederazione occidentale]] lungo il fiume [[Scioto]] in quello che sarebbe poi diventato l'[[Ohio]].<ref name=nelson224>Nelson, p. 224</ref> Regolari e milizie partirono da Limestone il 18 aprile 1790 attraversando l'Ohio e risalendo a piedi lo Scioto.<ref name=nelson224 /> Da qui virarono a sud verso l'attuale [[Portsmouth (Ohio)|Portsmouth]] scoprendo un accampamento indiano abbandonato.<ref name=ward102>Ward (1988), p. 102</ref> Orme fresche, comprese quelle di un guerriero Shawnee ben conosciuto (chiamato Piede Girato a causa dei suoi [[Piede equino-varo-supinato|piedi storti]]) portavano fuori dal campo.<ref name=ward102 /> Un piccolo distaccamento inviato da Scott a seguire le tracce trovò ed uccise quattro Shawnee, compreso Piede Girato.<ref name=ward102 /> A parte questo la spedizione non riportò altri risultati e fu sciolta il 27 agosto 1790.<ref name=ward102 />

Nel giugno 1790 ad Harmar e [[Arthur St. Clair]] fu ordinato di guidare [[campagna di Harmar|un'altra spedizione]] contro i nativi.<ref name=ward103>Ward (1988), p. 103</ref> Harmar aveva sperato che Scott, [[Isaac Shelby]] o [[Benjamin Logan]] si sarebbero uniti alla campagna alla guida della milizia del Kentucky, me tutti e tre si rifiutarono.<ref name=ward103 /> Scott era stato eletto rappresentante della contea di Woodford nella [[Assemblea generale della Virginia]], ed il suo compito amministrativo gli impediva di prendere parte alla missione.<ref name=ward103 /> Era convinto che la milizia del Kentucky avrebbe prestato servizio solo col colonnello Robert Trotter, veterano delle prime campagne indiane di Logan.<ref name=ward103 /> Alla fine il comando della milizia fu dato al maggiore John Hardin, e come previsto da Scott molti soldati si rifiutarono di partecipare.<ref name=ward103 /> Durante la spedizione il figlio di Scott, Merritt, capitano della milizia della contea di Woodford, fu ucciso e gli fu preso lo scalpo.<ref name=ward103 /> L'intera spedizione fu un fallimento ed aumentò la pessima reputazione di Harmar in Kentucky. Molti militi giurarono di non combattere più al suo fianco.<ref name=nelson224 />

Durante la campagna di Harmar Scott svolse il proprio mandato nella legislatura di [[Richmond (Virginia)]].<ref name=ward104>Ward (1988), p. 104</ref> Fu di nuovo eletto al comitato dei privilegi e delle elezioni.<ref name=ward104 /> Fece parte anche della commissione delle proposte e delle critiche e di molte altre commissioni.<ref name=ward104 /> Il 30 dicembre 1790 il [[governatore della Virginia]] [[Beverley Randolph]], forse dietro consiglio di Washington, nominò Scott generale di brigata della milizia della Virginia e gli assegnò il comando dell'intero distretto del Kentucky.<ref name=nelson227>Nelson, p. 227</ref> Il suo compito principale era la supervisione di una linea di 18 avamposti lungo il fiume Ohio.<ref name=ward108>Ward (1988), p. 108</ref> Nel gennaio 1791 il presidente Washington accettò il suggerimento del [[senatoSenato degli (Stati Uniti d'America)|senatore]] [[John Brown (Kentucky)|John Brown]] di nominare un [[Board of War]] in Kentucky composto da Brown, Scott, Isaac Shelby, [[Harry Innes]] e Benjamin Logan.<ref name=nelson227 /><ref name=nhok70>Harrison e Klotter, p. 70</ref> Il comitato aveva il potere di reclutare milizie locali da far agire insieme alle truppe federali contro gli indiani.<ref name=ward107>Ward (1988), p. 107</ref> Raccomandarono di mettere insieme un esercito di volontari per trovare e distruggere gli insediamenti indiani a nord dell'Ohio.<ref name=nhok70 /> Quello stesso mese Washington approvò un piano per l'invasione delle terre native a partire da [[Fort Washington (Cincinnati)|Fort Washington]] (vicino all'attuale [[Cincinnati]]).<ref name=nelson228>Nelson, p. 228</ref> Molti abitanti del Kentucky storsero il naso di fronte al fatto che Washington scelse Arthur St. Clair, al tempo malato di [[gotta]] e non in grado di montare a cavallo senza aiuto, come comandante dell'invasione.<ref name=nhok70 /> Scott fu scelto come sottoposto di St. Clair e comandante delle 1000 milizie che avrebbero partecipato all'invasione, circa un terzo della forza totale.<ref name=nelson228 />

=== Campagna delle more ===

Washington ordinò a Scott di condurre una serie di razzie preliminari a metà del 1791 che avrebbero tenuto occupato il nemico mentre St. Clair raggruppava la principale forza d'invasione.<ref name=nelson229>Nelson, p. 229.</ref> Sia Isaac Shelby che Benjamin Logan avevano sperato di condurre la campagna, e nessuno dei due avrebbe accettato un ruolo minore.<ref name=ward109>Ward (1988), p. 109.</ref> Nonostante questo Shelby sostenne la campagna mentre Logan si oppose con fermezza.<ref name=ward109 /> Scott chiese volontari all'assemblea di [[Frankfort (Kentucky)|Frankfort]] il 15 maggio 1791.<ref name=nelson229 /> Gli abitanti del Kentucky risposero favorevolmente all'idea di una campagna composta di sole milizie e 852 volontari si arruolarono, nonostante Scott fosse autorizzato a prenderne soli 750. Il senatore John Brown fu tra i volontari.<ref name=ward109 /> Dopo un piccolo ritardo per conoscere l'esito di una fallita missione diplomatica presso le tribù [[Miami (popolo)|Miami]] del territorio del nord-ovest, gli uomini di Scott partirono da Fort Washington il 24 maggio.<ref>Nelson, pp. 229–230.</ref> Attraversarono l'Ohio dirigendosi verso un gruppo di insediamenti Miami, [[Kickapoo]], [[Wea (popolo)|Wea]] e [[Potawatomi]] nei pressi dell'attuale [[Lafayette (Indiana)]].<ref name=ward109 /><ref name=nelson230>Nelson, p. 230.</ref> Per otto giorni si mossero su un terreno accidentato e furono oggetto di frequenti assalti.<ref name=nelson230 /> Le dure condizioni rovinarono le scorte della milizia per cui cominciarono a raccogliere le more che crescevano nella zona. Per questo la spedizione prese il nome di "campagna delle more".<ref name=nelson230 />

Quando Scott raggiunse un prato nei pressi dell'insediamento Wea di [[Fort Ouiatenon|Ouiatenon]] il 1º giugno, furono scoperti da una nemico ed attaccarono di fretta i villaggi prima che gli indiani potessero reagire.<ref name=nelson230 /> Quando il grosso dell'esercito raggiunse i villaggi trovarono gli abitanti i fuga su canoe oltre il [[Wabash (fiume)|Wabash]].<ref name=nelson231>Nelson, p. 231.</ref> Aiutati da un fuoco di copertura da un villaggio Kickapoo sull'altra riva del fiume, riuscirono a mettersi in salvo prima che gli uomini di Scott potessero attaccarli.<ref name=nelson231 /> Il fiume era troppo largo per poter essere guadato dove si trovava Scott, per cui inviò un distaccamento con James Wilkinson in una direzione ed uno con Thomas Barbee nell'altra per trovare un guado.<ref name=nelson231 /> Wilkinson non trovò posti utilizzabili ma trovò ed uccise un piccolo gruppo di indiani prima di fare ritorno.<ref name=nelson231 /> Barbee trovò un guado ed attaccò velocemente gli indiani sull'altra sponda prima di tornare da Scott.<ref name=nelson231 /> Il mattino dopo Scott fece incendiare villaggi e raccolti mentre un distaccamento con Wilkinson partiva per Kethtippecannunk.<ref name=nhok70 /><ref name=nelson231 /> Gli abitanti di questo villaggio erano fuggiti oltre il fiume [[Eel (fiume Wabash)|Eel]], e dopo un breve ed inutile scontro Wilkinson bruciò il villaggio e tornò da Scott.<ref name=nelson231 /> Nel suo resoconto ufficiale Scott fece notare che molti residenti di Kethtippecannunk erano francesi ed ipotizzò che fosse legato, o addirittura dipendente, dall'insediamento francese di [[Detroit]].<ref name=ward112>Ward (1988), p. 112.</ref>

A corto di scorte, Scott ed i suoi uomini interruppero la campagna.<ref name=nelson232>Nelson, p. 232.</ref> Durante il viaggio di ritorno due uomini annegarono nel [[White (fiume dell'Indiana)|White]], e furono gli unici due morti della spedizione di Scott.<ref name=ward114>Ward (1988), p. 114.</ref> Altri cinque furono feriti ma sopravvissero.<ref name=ward114 /> In tutto uccisero 38 indiani e ne presero 57 prigionieri.<ref name=nelson232 /> Scott mandò avanti 12 uomini con il rapporto ufficiale per Arthur St. Clair. Il resto degli uomini giunse a Fort Steuben (attuale [[Clarksville (Indiana)|Clarksville]]) il 15 giugno.<ref name=ward114 /> Il giorno dopo riattraversarono di nuovo l'Ohio e ricevettero la carta di congedo a [[Louisville]] ([[Kentucky)]]).<ref name=ward115>Ward (1988), p. 115.</ref>

=== Spedizione St. Clair ===

La campagna Wabash di Scott fu ben accolta in Kentucky e dall'amministrazione Washington.<ref name=nelson232 /> Il 24 giugno 1791 Arthur St. Clair chiese al Board of War di organizzare una seconda spedizione nella regione Wabash e di rimuovere gli avamposti sull'Ohio per liberare manodopera e finanze in previsione di una più grande invasione.<ref name=nelson233>Nelson, p. 233.</ref> Scott mise in dubbio la necessità di abbandonare gli avamposti e convinse i propri colleghi del Board of War a mantenerne uno a Big Bone Lick ed uno a guardia delle [[Ferriera|ferriere]] alla foce del fiume Kentucky.<ref name=ward115 /><ref name=nelson233 /> Il suo istinto in seguito si dimostrò corretto. Un mese dopo i razziatori indiani cercarono di bloccare l'accesso alla frontiera ai coloni conquistando Big Bone Lick, ma furono respinti dalla milizia rimasta lì.<ref name=nelson233 /> Scott non credeva che i 500 uomini chiesti da St. Clair fossero sufficienti.<ref name=nelson233 />

[[File:ArthurStClairOfficialPortrait-restored.jpg|thumb|left|Arthur St. Clair guidò una fallimentare spedizione contro gli indiani del nordovest alla fine del 1791]]

A luglio Scott diede il permesso al residente della contea di Bourbon [[John Edwards (Kentucky)|John Edwards]] di guidare 300 uomini contro un gruppo di indiani sospettati di aver rubato cavalli in Kentucky.<ref name=ward115 /> Nonostante la spedizione di Edwards abbia raggiunto il [[Sandusky (fiume)|fiume Sandusky]], trovarono solo villaggi abbandonati.<ref name=ward116>Ward (1988), p. 116.</ref> A loro insaputa, i volontari evitarono per poco di essere presi in un'imboscata dai nativi della zona.<ref name=ward116 /> Molti degli uomini che accompagnarono Edwards lo accusarono di codardia.<ref name=nelson233 /> POerPer motivi di salute Scott non fu in grado di guidare la spedizione chiesta da St. Clair. Al proprio posto scelse l'amico James Wilkinson.<ref name=ward115 /> Wilkinson partì il 1º agosto.<ref name=ward116 /> Durante la spedizione distrussero il villaggio abbandonato di Kikiah (chiamato anche Kenapocomoco), il ricostruito insediamento di Ouiatanon, un piccolo villaggio Kickapoo e molti altri piccoli insediamenti.<ref name=ward116 /> Facendo ritorno lungo la rotta tenuta dalla precedente spedizione di Scott, Wilkinson tornò in Kentucky il 21 agosto.<ref name=ward116 /> Le campagne di Scott e Wilkinson causarono gravi perdite agli indiani del nordovest.<ref name=ward116 /> In particolare Wea e Kickapoo firmarono un trattato di pace con gli Stati Uniti d'America l'anno dopo, ed i Kickapoo migrarono in [[Illinois]] e [[Missouri]].<ref name=ward116 />

St. Clair continuò i preparativi per l'invasione del nordovest nonostante il fatto che, al momento, fosse per sua ammissione inabile al combattimento per motivi di salute.<ref name=nelson234>Nelson, p. 234.</ref> Come Harmar era impopolare in Kentucky, e Scott dovette reclutare la gente per la spedizione di St. Clair.<ref name=nhok71>Harrison and Klotter, p. 71.</ref> Molti ufficiali del Kentucky, compreso Scott, dichiararono di essere troppo deboli di salute per guidare gli uomini, forse per il timore di perdere la fiducia del popolo associandosi a St. Clair.<ref name=nelson234 /> Il colonnello William Oldham fu il più alto in grado a voler comandare la spedizione.<ref name=nelson234 />

Il gruppo di St. Clair partì da Fort Washington il 1º ottobre.<ref name=nhok71 /> Il 3 novembre ordinò ai propri uomini di accamparsi su un piccolo affluente del Wabash, convinto erroneamente di stare accampandosi sul [[St. Marys (fiume di Indiana ed Ohio)|St. Marys]].<ref name=nhok71 /> Il suo obiettivo era quello di far costruire agli uomini opere difensive il giorno seguente, ma prima dell'alba un gruppo di Miami e [[Canada|canadesi]] attaccarono il gruppo mettendolo in fuga e catturando parte della loro artiglieria e dei rifornimenti.<ref name=nhok71 /> Dei {{formatnum:1400}} uomini di St. Clair, 600 furono uccisi e 300 catturati in questo attacco.<ref name=nelson234 /> La milizia del Kentucky si disperse durante questo assalto e del loro capo, il colonnello Oldham, fu ucciso.<ref name=nelson234 /> Nonostante questo la milizia ed i cittadini del Kentucky accusarono St. Clair della disfatta.<ref name=nelson234 /> St. Clair si ritirò a Fort Washington ed il 24 novembre Scott si unì a loro con 200 volontari a cavallo in caso gli indiani avessero deciso di inseguirlo ed invadere il Kentucky.<ref name=nelson235>Nelson, p. 235.</ref> Quando fu chiaro che la temuta invasione indiana non sarebbe avvenuta, Scott tornò a casa con i propri uomini.<ref name=ward118>Ward (1988), p. 118.</ref> Il risultato della campagna di St. Clair fu che le tribù in precedenza neutrali nel conflitto (compresi [[Lenape|Delaware]] e [[Uroni|Wyandot]]) si allearono con Miami e Shawnee contro i bianchi.<ref name=ward118 />

=== Servizio nella Legione degli Stati Uniti ===

Dopo la [[sconfitta di St. Clair]] il presidente Washington chiese al Congresso di autorizzare la formazione della [[Legione degli Stati Uniti]], un gruppo di 5000 uomini che avrebbero combattuto gli indiani nel nordovest.<ref name=nelson236>Nelson, p. 236.</ref> Il Congresso approvò la richiesta nel marzo 1792 e Scott seppe da un amico a Filadelfia che ne sarebbe stato il comandante.<ref name=nelson236 /> Alla fine Washington decise che era "di inadeguate capacità". Anche il suo vice, con problemi di alcool, preoccupava Washington.<ref name=nelson236 /> Washington scelse "Mad" Anthony Wayne per comandare la Legione.<ref name=nhok71 /> Il 4 giugno 1792 (pochi giorni dopo che il Kentucky divenne ufficialmente uno Stato) l'[[Assemblea generale del Kentucky]] nominò Scott e Benjamin Logan maggior generali della milizia statale.<ref name=nelson237>Nelson, p. 237.</ref> Il 25 giugno a Scott fu dato il comando della 2ª divisione della milizia, incaricata di operare a nord del fiume Kentucky. La 1ª divisione di Logan avrebbe agito a sud del fiume.<ref name=ward120>Ward (1988), p. 120.</ref>

La nuova legislatura aveva nominato anche un comitato di cinque uomini per scegliere una città come nuova [[capitale (città)|capitale]].<ref name=ward123>Ward (1988), p. 123.</ref> Scott nominò Petersburg.<ref name=clark13 /> Le altre località nominate furono Frankfort, [[Lexington (Kentucky)|Lexington]], Louisville e [[Boonesborough]]. Alla fine fu scelta Frankfort,<ref name=ward123 /> ed il fallimento di Scott nel far riconoscere Petersburg come capitale ne segnò anche il destino come città.<ref name=ward123 /> Il figlio di Scott, Charles Jr., scrisse al fratello Daniel che il padre stava pensando di candidarsi al Congresso nel 1792. Nonostante Charles Jr. si dichiarasse confidente riguardo lall'elezione, la sua campagna elettorale non si materializzò mai o fallì subito.<ref name=ward125>Ward (1988), p. 125.</ref> Fu comunque scelto come [[Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America|elettore presidenziale]] nel 1793.<ref name=dab />

[[File:Anthony Wayne, uniform.jpg|thumb|"Mad" Anthony Wayne, comandante della Legione degli Stati Uniti]]

Inizialmente Wayne avrebbe voluto usare le milizie del Kentucky negli attacchi preventivi contro gli indiani, e condurre l'invasione principale con sole truppe federali, ma al momento di muoversi da Fort Washington a metà del 1793 aveva reclutato meno di {{formatnum:3000}} delle {{formatnum:5000}} persone richieste.<ref name=nelson239>Nelson, p. 239.</ref> Chiese agli uomini di Scott e Logan di unirsi ai suoi.<ref name=nelson240>Nelson, p. 240.</ref> Logan si rifiutò di cooperare con un ufficiale federale, mentre Scott accettò, e Wayne lo nominò ufficiale dell'esercito regolare il 1º luglio 1793.<ref name=nelson240 /> Assieme al governatore Isaac Shelby istituì una leva per reclutare le {{formatnum:1500}} persone che avrebbe comandato nell'operazione di Wayne.<ref name=ward130>Ward (1988), p. 130.</ref> Quando si unì a Wayne a [[Fort Jefferson (Ohio)|Fort Jefferson]] il 21 ottobre 1793, aveva ottenuto solo {{formatnum:1000}} uomini.<ref name=nelson241>Nelson, p. 241.</ref><ref name=ward131>Ward (1988), p. 131.</ref>

Il 4 novembre Wayne ordinò alle milizie di Scott di distruggere un vicino villaggio Delaware.<ref name=nelson242>Nelson, p. 242.</ref> Ancora diffidenti nei confronti degli ufficiali federali, e sapendo che Wayne non avrebbe attaccato così vicini all'inverno, gli uomini non furono entusiasti della missione da svolgere, che molti consideravano banale.<ref name=nelson242 /><ref name=ward134>Ward (1988), p. 134.</ref> Quella notte 501 di loro disertarono il campo, anche se Wayne fece notare nel suo resoconto che credeva che Scott ed i suoi ufficiali avessero fatto tutto il possibile per evitarlo.<ref name=ward134 /> Scott tentò di continuare la missione con gli uomini rimasti, ma il tempo inclemente gli impedì di attaccare.<ref name=ward134 /> Alla fine gli uomini riuscirono solo a sgomberare un piccolo accampamento di caccia prima di proseguire per Fort Washington il 10 novembre.<ref name=ward134 /> Wayne ordinò a Scott di reclutare le persone mancanti dopo l'inverno.<ref name=nelson242 />

Le tensioni tra Wayne e gli uomini del Kentucky diminuirono durante l'inverno del 1793–1794.<ref name=nelson243>Nelson, p. 243.</ref> Wayne aveva notato che, nonostante la loro ostinazione, i volontari del Kentucky erano buoni soldati.<ref name=nelson243 /> Le milizie, dopo aver osservato Wayne, conclusero che, a differenza di Harmar e St. Clair, era capace di combattere gli indiani.<ref name=nelson243 /> Wayne aumentò la propria popolarità in Kentucky con la costruzione di [[Fort Recovery]] quello stesso inverno nel punto in cui era stato sconfitto St. Clair.<ref name=ward136>Ward (1988), p. 136.</ref> La vittoria indiana su St. Clair era entrata a far parte delle loro tradizioni e ne ispirava la lotta contro i coloni occidentali. La costruzione della fortezza da parte di Wayne fu un duro colpo per il morale dei nativi, e la nuova sepoltura di circa 600 teschi che gli indiani avevano riesumato e sparso nella zona lo resero popolare in Kentucky.<ref name=ward134 /> Mentre Scott iniziò a rispettare personalmente Wayne, il suo amico James Wilkinson iniziò un'anonima campagna per offuscarne l'immagine, bramando per sé stesso il comando della spedizione nordoccidentale.<ref name=nelson244>Nelson, p. 244.</ref> Scott, in licenza a Filadelfia in quel periodo, scrisse al [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Guerra]] [[Henry Knox]] per difendere la reputazione di Wayne, rompendo l'amicizia con Wilkinson.<ref name=nelson244 />

Scott tornò in Kentucky da Philadelphia nel giugno del 1794, assoldò {{formatnum:1500}} milizie e si unì a Wayne a [[Greenville (Ohio)|Fort Greeneville]] il 27 luglio.<ref name=nelson245>Nelson, p. 245.</ref> Assieme a Thomas Barbee guidò gli uomini a sostegno dei {{formatnum:1000}} soldati di Wayne.<ref name=nhok71 /> Le forze combinate marciarono velocemente e l'8 agosto conquistarono la città indiana di Grand Glaize abbandonata da poco.<ref name=nelson246>Nelson, p. 246.</ref> Wayne ordinò la costruzione di ered the [[Fort Defiance (Ohio)|Fort Defiance]], i cui lavori richiesero circa una settimana.<ref name=nelson246 /> Scott aveva il compito di dare un nome al forte. Mentre ne osservava la costruzione dichiarò: "Sfido inglesi, indiani e tutti i diavoli dell'inferno a conquistarlo".<ref name=nelson246 /> Basandosi sull'intelligence fornita dai volontari a cavallo di Scott, Wayne ordinò ai propri uomini di marciare su [[Fort Miami (Ohio)|Fort Miami]] il 14 agosto anticipando una battaglia con i {{formatnum:2400}} britannici e nativi del posto.<ref name=nelson247>Nelson, p. 247.</ref> Verso le 8:45 del 20 agosto la brigata di volontari del maggiore William Price combatté con gli indiani nei pressi di Fort Miami, dando il via alla [[battaglia di Fallen Timbers]].<ref name=nelson247 /> Gli indiani be posizionati respinsero gli uomini di Price, ma Wayne ordinò ai propri regolari di caricare con le [[Baionetta|baionette]] e mettere in fuga gli indiani.<ref name=nelson248>Nelson, p. 248.</ref> Il maggiore William Campbell, comandante britannico di Fort Miami, si rifiutò di aprire le porte agli alleati indiani, e Wayne riportò una vittoria decisiva.<ref name=nelson248 />

Dopo la battaglia Wayne ordinò ai volontari di Scott di compiere numerose razzie nel raggio di {{M|80&nbsp;|u=km}} dalla loro posizione.<ref name=nelson249>Nelson, p. 249.</ref> A causa della mancanza di cavalli da soma tra le truppe di Wayne, i volontari a cavallo furono impiegati per trasportare i rifornimenti tra le fortezze nel settembre 1794.<ref name=ward145>Ward (1988), p. 145.</ref> Alla fine si stancarono dei compiti di guarnigione, e si arrabbiarono per il fatto che usare i propri cavalli come bestie da soma ne causava continui infortuni.<ref name=ward145 /> Molti minacciarono di [[Ammutinamento|ammutinarsi]] se non fossero stati lasciati liberi.<ref name=nelson249 /> Il 13 ottobre 1794 Wayne ne ordinò il ritorno a casa.<ref name=nelson251>Nelson, p. 251.</ref> In un elogio nei confronti di Wayne del 4 dicembre 1794, la [[Camera dei rappresentanti (degli Stati Uniti d'America)|Camera dei rappresentanti]] ringraziò esplicitamente Scott ed i suoi uomini per il servizio reso nella battaglia di Fallen Timbers.<ref name=nelson250>Nelson, p. 250.</ref> Il [[trattato di Greenville]] pose ufficialmente fine alla guerra a metà del 1795.<ref name=nelson249 />

== Fine della carriera politica ==

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[[File:General Green Clay.jpg|thumb|upright|Green Clay, uno degli avversari di Scott nell'elezione a governatore del 1808]]

Mentre le celebrazioni per la carriera militare di Scott proseguivano in tutto il Kentucky, cominciò a considerare l'idea di concorrere per il ruolo di governatore nel 1808.<ref name=ward158>Ward (1988), p. 158.</ref> a metà del 1806 il senatore statale [[Thomas Posey]] e l'avvocato di Lexington [[Thomas Todd]] avevano già presentato le proprie candidature.<ref name=ward158 /> Posey era già stato scelto presidente pro tempore del senato statale e, con la morte del [[tenente governatore del Kentucky|tenente governatore]] [[John Caldwell (politico)|John Caldwell]] nel 1804, assunse il ruolo di tenente governatore reggente e presidente del senato.<ref name=ward158 /> Quando perse la campagna elettorale per la rielezione a senatore continuò a fare il tenente governatore ed a presiedere il senato.<ref name=ward158 /> I suoi concorrenti affermarono che non essendo più membro del senato non aveva il titolo per fare il tenente governatore. Lo accusarono inoltre di simpatizzare per l'odiato [[partito Federalista (Stati Uniti d'America)|partito Federalista]], nonostante si fosse dichiarato Democratico-Repubblicano.<ref name=ward158 /> Anche se non perse il ruolo di presidente del senato, la controversia diminuì le sue possibilità nell'elezione del 1808.<ref name=ward158 /> Nel 1807 Todd si tolse dalla contesa accettando la nomina del governatore Greenup alla [[corte d'appello del Kentucky]].<ref name=ward158 />

La perdita di seguito di Posey e il ritiro di Todd lasciarono solo un impedimento alla candidatura di Scott.<ref name=ward158 /> In Kentucky si cominciò a chiedere la candidatura dell'ex governatore Isaac Shelby per una rielezione.<ref name=ward158 /> Noto come "Old King's Mountain" per l'eroico ruolo nella [[battaglia di King's Mountain]] durante la guerra d'indipendenza, Shelby avrebbe potuto rivaleggiare con il carisma militare di Scott, ed essendo già stato delegato alle convenzioni costituzionale e statale del Kentucky aveva una carriera politica decisamente migliore di quella di Scott.<ref name=ward159 /> Alla fine Shelby rifiutò l'offerta e Scott si candidò ufficialmente l'11 febbraio 1808.<ref name=ward161>Ward (1988), p. 161.</ref> A quel tempo [[John Allen (militare)|John Allen]] aveva già dichiarato la propria candidatura, mentre quella di [[Green Clay]] giunse il mese successivo.<ref name=ward161 /> La campagna elettorale di Scott fu gestita dal genero [[Jesse Bledsoe]], professore di diritto alla [[Transylvania University]].<ref name=kygovs17 /><ref name=clark13 /> Bledsoe era tra i più bravi politici dello Stato, anche se preferiva il ruolo di "[[kingmaker]]" a quello di candidato.<ref name=ward162>Ward (1988), p. 162.</ref>

Allen e Clay, entrambi avvocati di professione, furono colpiti da una sfiducia generale verso gli avvocati sviluppatasi in Kentucky.<ref name=ward163>Ward (1988), p. 163.</ref> Inoltre Allen era stato consigliere generale di [[Aaron Burr]], e molte lettere anonime ai giornali statali lo avevano accusato di aver preso parte alla [[cospirazione di Burr]].<ref name=ward163 /> [[Henry Clay]] fu tra coloro che difesero Allen a spada tratta.<ref name=ward163 /> Anche Scott parlò spesso molto bene di Allen.<ref name=clark13 /> Da legislatore, Green Clay propose leggi a favore dei debitori, guadagnandosi un forte sostegno tra i coloni a sud del fiume [[Green (fiume del Kentucky)|Green]], molti dei quali erano [[Invasione di terreni o edifici|invasori]] e speculatori terrieri con debiti nei confronti dello Stato.<ref name=ward164>Ward (1988), p. 164.</ref> Per contrastare l'eroica immagine di Scott, i sostenitori di Clay ne criticarono il servizio con [[George Rogers Clark]] in una spedizione del 1782 contro gli Shawnee, ma l'impatto sull'elettorato fu minimo.<ref name=ward165>Ward (1988), p. 165.</ref> Essendo il più anziano ufficiale della guerra d'indipendenza in Kentucky, Scott divenne il capo dei veterani statali.<ref name=ward162 /> Le celebrazioni del [[giorno dell'Indipendenza (Stati Uniti d'America)|giorno dell'Indipendenza]] si tennero poco prima delle elezioni del 1º agosto, e fornirono un ulteriore sostegno alla sua candidatura.<ref name=ward166>Ward (1988), p. 166.</ref> Il giorno delle elezioni ottenne {{formatnum:22050}} voti, contro gli {{formatnum:8430}} di Allen ed i {{formatnum:5516}} di Clay.<ref name=kye804 />

=== Governatorato ===

[[File:Old Kentucky Governor's Mansion.jpg|thumb|Una caduta sui gradini ghiacciati della casa del governatore rese zoppo Scott per il resto della vita]]

Tra i primi atti di Scott da governatore ci fu la nomina di Jesse Bledsoe a [[Segretario di Stato del Kentucky|Segretariosegretario di Stato]].<ref name=ward170>Ward (1988), p. 170.</ref> Bledsoe consegnò le prime lettere di Scott alla legislatura il 13 dicembre 1808.<ref name=ward171>Ward (1988), p. 171.</ref> Quello stesso inverno Scott si ferì scivolando sui gradini ghiacciati della [[Old Governor's Mansion (Frankfort, Kentucky)|casa del governatore]]. L'infortunio lo obbligò ad usare le stampelle per il resto della vita e lo rese dipendente da Bledsoe.<ref name=kygovs18>Ward (2004), p. 18.</ref> Le sue condizioni fisiche continuarono a peggiorare fino al termine del mandato da governatore.<ref name=ward182>Ward (1988), p. 182.</ref>

Negli affari interni Scott sostenne l'aumento dei salari per gli ufficiali pubblici, misure di sviluppo economico e dure punizioni per i criminali.<ref name=kye804 /> Nonostante desiderasse un sistema fiscale che potesse evitare allo Stato di chiedere denaro in prestito, incoraggiò i legislatori a tenere le tasse più basse possibili.<ref name=kygovs18 /> Chiese loro anche di convertire le milizie in un giovane esercito.<ref name=kygovs18 /> L'Assemblea generale ignorò continuamente le sue richieste di riforme ma accettò una legge proposta da lui che permetteva ai debitori di ritardare di un anno il saldo del debito dietro la presentazione di [[Obbligazione (finanza)|obbligazioni]].<ref name=kygovs19>Ward (2004), p. 19.</ref>

Scott si scontrò spesso con la legislatura, compresa la volta in cui il senato si rifiutò di confermare la nomina del dottor Walter Brashear a tenente colonnello comandante del 2º reggimento di milizia statale.<ref name=ward174>Ward (1988), p. 174.</ref> Il governatore si rifiutò di nominare altri, affermando che Brashear era il miglior candidato esistente.<ref name=ward174 /> Utilizzò tre volte il veto governatoriale nel corso del suo mandato, ma tutte e tre le volte fu annullato dalla legislatura.<ref name=ward175>Ward (1988), p. 175.</ref> La creazione della [[contea di Harrison (Kentucky)|contea di Harrison]] ed il permesso concesso ai coloni di acquistare le terre occupate a condizioni più favorevoli ottennero il veto di Scott secondo il quale erano misure approvate troppo velocemente per permettere un adeguato dibattito.<ref name=ward175 /> Scott pose il veto anche sulla revoca della pensione al giudice della corte d'appello del Kentucky [[George Muter]], andato in pensione da poco, perché riteneva che minasse la fiducia del popolo nelle promesse del governo.<ref name=kygovs18 />

Durante il mandato Scott fu perseguitato da voci secondo le quali sarebbe stato dedito all'abuso di alcool e parolacce.<ref name=kye804>Harrison, p. 804.</ref> In un caso un anonimo credeva che la propria reputazione fosse stata infangata da qualcosa detta da Scott, e lo sfidò a [[duello]].<ref name=clark14>Clark e Lane, p. 14.</ref> Ignorò la sfida, e lo sfidante minacciò di dichiararlo un codardo.<ref name=clark14 /> Si dice che Scott abbia risposto: "«Fallo e sii dannato; ma se lo fai, di mostrerai come un dannato bugiardo, e tutti lo diranno"».<ref name=clark14 /> In un'altra occasione, dopo aver letto un discorso scritto per lui da Bledsoe, si dice che il governatore abbia detto: "«Bene, Mr. Bledsoe, so che pensi che tu sia dannatamente più intelligente di me, e per molte altre cose; ma questo messaggio per come è adesso, non lo farò per niente;. Sia dannato se lo faccio"».<ref name=ward170 /> Quando Bledsoe chiese cosa ci fosse di sbagliato nel discorso, egli rispose: "«Perché, dannazione, perché non metti alla fine una solenne preghiera, e parli della provvidenza, e della protezione del paradiso, e di tutto questo?"».<ref name=ward170 /> Dopo che il governatore sostenne l'avversario di [[Humphrey Marshall (politico)|Humphrey Marshall]] alle elezioni legislative del 1809, Marshall scrisse un articolo sul giornale ''Western World'' accusandolo di essere apparso di fronte alla corte ubriaco il giorno dell'elezione.<ref name=ward178>Ward (1988), p. 178.</ref>

Per buona parte del mandato di Scott da governatore le tensioni tra Stati Uniti e Gran Bretagna aumentarono.<ref name=ward180>Ward (1988), p. 180.</ref> Il sentimento a favore di una dichiarazione di guerra da parte degli Stati Uniti contro i britannici era molto forte in Kentucky.<ref name=ward181>Ward (1988), p. 181.</ref> Molti abitanti del Kentucky non approvarono la sostituzione dell'[[Embargoembargo del 1807]] con il più debole [[Non-Intercourse Act (1809)|Non-Intercourse Act del 1809]] e la [[proposta di legge Macon numero 2]].<ref name=ward181 /> Il senatore del Kentucky Henry Clay divenne il capo dei [[War Hawk]] al Congresso.<ref name=ward181 /> Durante un discorso all'Assemblea generale il 4 dicembre 1810, Scott espresse scarsa speranza di risolvere pacificamente i rapporti con la gran Bretagna.<ref name=ward183>Ward (1988), p. 183.</ref> Ricordò all'Assemblea generale che anche la Francia aveva violato i diritti marini degli Stati Uniti e meritava un uguale trattamento.<ref name=kye804 />

[[File:William Henry Harrison by Rembrandt Peale.jpg|thumb|upright|William Henry Harrison, comandante supremo dell'Armata del nordovest]]

Nel settembre 1811 [[William Henry Harrison]], allora governatore del [[territorio dell'Indiana]], visitò il Kentucky e chiese al colonnello Samuel Wells di reclutare abitanti del Kentucky per un nuovo reggimento federale da assegnare al Segretariosegretario alla Guerra [[William Eustis]].<ref name=ward184>Ward (1988), p. 184.</ref> Harrison non chiese il permesso a Scott e molti abitanti del Kentucky (dal nemico politico di Scott Humphrey Marshall al suo consigliere Jesse Bledsoe) lo considerarono un affronto al governatore.<ref name=ward185>Ward (1988), p. 185.</ref> Ignorando l'indignazione di Bledsoe, Scott si rifiutò di protestare, e divenne invece un convinto sostenitore della carriera politica di Harrison.<ref name=ward185 />

Nel novembre 1811 un messaggero portò in Kentucky la notizia della morte dell'ex [[procuratore del Kentucky]] [[Joseph Hamilton Daveiss]] nella [[battaglia di Tippecanoe]], amplificando le proteste del Kentucky per la guerra contro britannici ed indiani.<ref name=clark15>Clark e Lane, p. 15.</ref> Anticipando una chiamata federale di volontari, Scott pubblicò messaggi nei giornali statali a febbraio ed aprile 1812 chiedendo sostegno per l'imminente sforzo bellico.<ref name=ward188>Ward (1988), p. 188.</ref> Alla fine di luglio si raggiunse la quota statale di {{formatnum:5500}} volontari.<ref name=ward189>Ward (1988), p. 189.</ref> Il 14 agosto 1812 Scott salutò due reggimenti presso la propria casa poco prima del loro trasferimento a [[Georgetown (Kentucky)|Georgetown]].<ref name=ward190>Ward (1988), p. 190.</ref> Zoppicò tra i soldati con le proprie stampelle, prima di girarsi e picchiarle sui gradini della casa mormorando: "se«Se non fosse stato per voi, avrei potuto partire con questi ragazzi"».<ref name=ward191>Ward (1988), p. 191</ref>

Il 25 agosto 1812, ultimo giorno di mandato di Scott, nominò Harrison brevetto maggior generale delle milizie del Kentucky.<ref name=nhok91>Harrison e Klotter, p. 91.</ref> La nomina fu fatta su consiglio del neo governatoreneogovernatore Isaac Shelby e di Henry Clay.<ref name=nhok91 /> Il brevetto assicurava che Harrison, e non [[James Winchester]] (impopolare in Kentucky ed anche tra le proprie truppe) avrebbe guidato le milizie statali in guerra.<ref name=nhok91 /> Il biografo Harry M. Ward fece notare che l'incarico di Harrison fu incostituzionale perché non era un cittadino dello Stato e perché il ruolo di maggior generale della milizia era già occupato.<ref name=ward192 /> Lo storico del Kentucky [[Lowell Hayes Harrison]] concordò sul fatto che la nomina fu "probabilmente illegale", ma fece anche notare che fu "acclamata in tutto lo Stato".<ref name=nhok91 /> La fiducia riposta in lui da Scott e dai suoi collaboratori convinsero il presidente [[James Madison]] a nominare Harrison comandante supremo dell'[[Armata del Nordovest]].<ref name=ward192>Ward (1988), p. 192.</ref>

== Morte e retaggio ==

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== Bibliografia ==

* {{cita web |titolo=Charles Scott |capitolo=Charles Scott |editore=Charles Scribner's Sons |città=[[New York]] |anno=1936 |sito=Dictionary of American Biography |url=http://ic.galegroup.com/ic/uhic/ReferenceDetailsPage/ReferenceDetailsWindow?displayGroupName=Reference&disableHighlighting=false&prodId=UHIC&action=e&windowstate=normal&catId=&documentId=GALE%7CBT2310003891&mode=view&userGroupName=madi17239&jsid=0f949c2f7a2b64577f0e2a8dcface7ce |accesso = 26 dicembre 2011}}

* {{cita libro |cognome=Clark |nome=Thomas D. |coautori=Margaret A. Lane |titolo=The People's House: Governor's Mansions of Kentucky |url=https://archive.org/details/peopleshousegove0000clar |editore=The University Press of Kentucky |città=[[Lexington (Kentucky)|Lexington]] |anno=2002 |isbn=0-8131-2253-8}}

* {{cita libro |cognome=Fredriksen |nome=John C. |capitolo=Charles Scott |titolo=Revolutionary War Almanac |url=https://archive.org/details/revolutionarywar0000fred |editore=NY Facts on File, Inc |città=New York |anno=2006 |isbn=978-0-8160-5997-3}}

* {{cita libro|cognome=Harrison |nome=Lowell H. | curatore = Kleber, John E |curatore2=Thomas D. Clark|curatore3=Lowell H. Harrison|curatore4=James C. Klotter |titolo=The Kentucky Encyclopedia |url=https://archive.org/details/kentuckyencyclop0000unse |anno=1992 |editore=The University Press of Kentucky |città=Lexington |isbn=0-8131-1772-0}}

* {{cita libro |cognome=Harrison |nome=Lowell H. |coautori=James C. Klotter |titolo=A New History of Kentucky |editore=The University Press of Kentucky |città=Lexington |anno=1997 |isbn=0-8131-2008-X |url=http://books.google.com/books?id=63GqvIN3l3wC}}

* {{cita pubblicazione |cognome=Nelson |nome=Paul D. |titolo=General Charles Scott, the Kentucky Mounted Volunteers, and the Northwest Indian Wars, 1784–1794 |url=https://archive.org/details/sim_journal-of-the-early-republic_summer-1986_6_2/page/n124 |rivista=Journal of the Early Republic |volume=6 |anno=1986 |paginepp=219–251 |doi=10.2307/3122915 |jstor=3122915}}

* {{cita libro |cognome=Powell |nome=Robert A. |titolo=Kentucky Governors |editore=Bluegrass Printing Company |città=[[Danville (Kentucky)|Danville]] |anno=1976 |oclc=2690774}}

* {{cita web |cognome=Trowbridge |nome=John M |titolo=Kentucky's Military Governors |sito=Kentucky National Guard History e-Museum |editore=Kentucky National Guard |url=http://kynghistory.ky.gov/people/Kentucky+Military+Governors.htm |accesso=23 aprile 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100527181343/http://kynghistory.ky.gov/people/Kentucky%2BMilitary%2BGovernors.htm |dataarchivio=27 maggio 2010 }}

* {{cita libro |cognome=Ward |nome=Harry M. |titolo=Charles Scott and the "Spirit of '76" |url=https://archive.org/details/charlesscottsp00ward |editore=University Press of Virginia |città=[[Charlottesville]] |anno=1988 |isbn=0-8139-1152-4}}

* {{cita libro|cognome=Ward |nome=Harry M. |capitolo=Charles Scott |titolo=Kentucky's Governors |url=https://archive.org/details/kentuckysgoverno00unse | curatore = Lowell Hayes Harrison |editore=The University Press of Kentucky |città=Lexington |anno=2004 |isbn=0-8131-2326-7}}

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