Gioacchino Maglioni (1808-1888): differenze tra le versioni - Wikipedia


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== Biografia ==

[[Carlo Schmidl]] e il DEUMM lo ritengono nato nel 1814.<ref name="DEUMM" /><ref name="Schmidl" /> Fu organista a [[Basilica di San Lorenzo (Firenze)|San Lorenzo]] e insegnante al Conservatorio di Firenze.<ref name="BIO">{{cita web|url=http://www.itrecipressi.it/Antenati/laura1816.html|titolo=Bio|sito=I Tre Cipressi}}</ref> Nel clima di promozione della musica strumentale a Firenze che vide in prima fila [[Ferdinando Giorgetti]] e altri strumentisti e compositori<ref>Bianca Maria Antolini, ''La musica in Toscana nell'Ottocento'', in Claudio Paradiso (a cura di), ''Teodulo Mabellini. Il protagonista dell'Ottocento musicale toscano'', Pistoia, Brigata del Leoncino, 2005, pp. 19-35.</ref>, nel 1834 Maglioni iniziò una serie di concerti di musica da camera nella Sala Ciampolini in Borgo dei Greci a Firenze (oggi è Sala Maglioni)<ref name="PINZAUTI" /> e di musica sacra nella [[Chiesa di San Barnaba (Firenze)|Chiesa di San Barnaba]]<ref name="DEUMM">''Maglioni, Giovacchino (I)'' (sub voce), in ''Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti'', diretto da Alberto Basso, serie II: ''Le biografie'', vol. IV: ''Je-Ma'', Torino, UTET, 1986, p. 571.</ref><ref name="Schmidl" />, dove eseguì anche ''prime'' italiane (per esempio quella del ''Pater Noster'' di [[Giacomo Meyerbeer]] nel 1858).<ref name="BIO" /> Fu un amico di Rossini (proprio come [[Ferdinando Giorgetti|Giorgetti]]) e fu un serio fautore della musica sacra (come l'amico [[Luigi Ferdinando Casamorata]]).<ref name="PINZAUTI">Leonardo Pinzauti, ''«Aida» e «Lohengrin» a confronto nella Firenze di cent'anni fa'', in ''Atti del terzo congresso internazionale di studi verdiani. Milano, Piccola Scala, 12-17 giugno 1972'', Parma, Istituto di Studi Verdiani, 1974, pp. 401-407:402.</ref> Come [[Teodulo Mabellini]] collaborò spesso con la confraternita degli Scolopi: nell'archivio della [[Chiesa di San Giovannino degli Scolopi|Chiesa di San Giovannino]] ci sono le partiture manoscritte (forse autografe), complete di parti, di un ''Pange lingua, Tantum Ergo e Benedicat'' e di un oratorio (''Santa Cecilia'' o ''L'amore cristiano'' su testo di [[Geremia Barsottini]]), databili agli anni '50 dell'Ottocento<ref name="BIO" /><ref name="GARLINGTON">{{cita|Garlington|pp. 14, 73, 97}}.</ref> ([[Carlo Schmidl]] informa di una replica dell'oratorio, riintitolato ''Cecilia'', al [[Ospizio della Quarconia|Teatro Leopoldo]] nel 1853).<ref name="Schmidl" /> Per molti anni si è ritenuto suo l{{'}}''Ecce Sacerdos magnus'' eseguito per la visita di [[Pio IX]] a Firenze nel 1857<ref name="BIO" /><ref name="DEUMM" />, pezzo invece composto da [[Teodulo Mabellini|Mabellini]].<ref>{{cita|Paradiso|pp. 457-486}}.</ref> Ebbe importanti prime esecuzioni sacre negli anni '70 dell'800.<ref>{{cita web|url=http://www.artmus.it/public/index/index|titolo=Cerca «Gioacchino Maglioni»|sito=ArtMus}}</ref> [[Carlo Schmidl|Schmidl]] informa di sue opere date al [[Teatro Verdi (Firenze)|Teatro Pagliano]]: ''Ferruccio'' (1863) e ''La corona d'oro'' (1882).<ref name="Schmidl">{{cita|Schmidl|p. 283}}.</ref> Tra i suoi allievi ci fu [[Luigi Bicchierai]].<ref>''Bicchierai, Luigi'' (sub voce), in ''Dizionario biografico degli italiani'', vol. 10, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1968, {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-bicchierai_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=disponibile online|sito=Treccani}}</ref> Pubblicò musica di tutti i generi (sacro, strumentale, operistico), soprattutto con i milanesi Ricordi e Lucca, e con i fiorentini Berletti, Lorenzi, Guidi, Venturini e Forlivesi.<ref name="SBN">{{cita web|url=https://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp|titolo=Cerca «Giovacchino Maglioni» (codice CFIV148211)|sito=Opac SBN}}</ref> Scrisse un metodo per organo.<ref name="CLAVORA">{{cita|Clavorà Braulin}}.</ref> È sepolto nel [[Cimitero monumentale della Misericordia|Cimitero della Misericordia ad Antella]].<ref name="BIO" /> Suo nipote fu il violinista fiorentino [[Gioacchino Maglioni (1891-1966)|suo omonimo]].<ref name="BIO" />

==Fonti==