Tortellini: differenze tra le versioni - Wikipedia


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A Bologna, la prima citazione compare nel 1289, in un documento dove si leggono le testimonianze di alcuni studenti arrestati in un'osteria il giorno dell'[[epifania]] perchè sorpresi a giocare d'azzardo mentre mangiavano ''tortellos'', bevevano e cantavano.<ref>{{cita libro | nome= Hermann| cognome= Kantorowicz| titolo= Una festa studentesca Bolognese nell'Epifania del 1289| anno= 1906| editore= Zanichelli| città= Bologna|url=https://archive.org/details/bub_gb_8MYnAAAAYAAJ/page/n9/mode/2up?q=tortellos}}</ref>

Le prime ricette di cui si ha traccia scritta risalgono al secolo XIV: in un libro di cucina di ambito veneziano si trova la ricetta dei "torteleti de enula" in brodo, ripieni di lonza di maiale, [[enula]], uova, formaggio e spezie <ref>{{cita libro|autore=anonimo veneziano|titolo=Libro di cucina del secolo XIV|curatore=Ludovico Frati|editore=Raffaello Giusti|Cittàcittà=Livorno|anno=1899|url=https://www.mori.bz.it/gastronomia/Anonimo%20Veneziano%20-%20Libro%20di%20cucina.pdf|accesso= 15 dicembre 2023|p=50}}</ref><ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Buon appetito Emilia-Romagna, La cucina Emiliano-Romagnola in 100 ricette delle scuole alberghiere|anno=2012|editore=Script, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna}}</ref>; in un altro manoscritto aninimo si trova la ricetta dei "tortelli di bronza di porco", ripieni di lonza di maiale, formaggio fresco, uova e spezie, serviti in "brodo di cappone o di qualunque".<ref>{{cita libro|curatore=Olindo Guerrini|titolo=Frammento di un libro di cucina del sec. XIV edito nel dì delle nozze Carducci-Guaccarini|url=https://archive.org/details/frammentodiunlib00guer/page/40/mode/2up|città=Bologna|anno=1887|p=40}}</ref><ref name=":0" /><ref>{{Cita libro|autore=Elena Bergonzoni|titolo=Due testi medievali di cucina nel manoscritto 158 della biblioteca dell'Università di Bologna|anno=2006|editore=CLUEB|isbn=88-491-2690-5}}</ref>

Una testimonianza del ripieno di carne ci giunge dal secolo XV, quando il cuoco [[Maestro Martino da Como|Maestro Martino]] descrive dettagliatamente la preparazione del ripieno di carne di un particolare raviolo adatto ad essere preparato in tempo di carne, ossia quel periodo dell'anno in cui era concessa, da regole religiose, l'assunzione di carne.<ref>{{Cita libro|autore=Martino de' Rossi, detto Maestro Martino|titolo=Libro de arte coquinaria|data=1º gennaio 2001|editore=Tommasi Datanova|isbn=978-88-86988-32-2}}</ref>