Concepimento


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Il termine concepimento, sinonimo di concezione, deriva dal latino[1] cum capere, cioè "accogliere in sé" o "prendere insieme" ed indica l'atto del concepire un figlio. Il prodotto del concepimento prende il nome di concepito.

La reazione di dissoluzione a livello acrosomiale in un uovo di riccio di mare è un processo simile a quello degli esseri umani.

In senso proprio indica il momento della fecondazione di una femmina, normalmente attraverso un rapporto sessuale, ma, recentemente, anche attraverso la fecondazione o l'inseminazione artificiali. Il concepimento può avvenire, nel caso dell'uomo, volontariamente o involontariamente, quando durante un atto sessuale non si utilizzano mezzi di contraccezione e quando questi non risultino efficaci. Il termine si confonde con fecondazione usato in biologia, ma non coincide esattamente con quello, essendo più ampio nel significato. Oggi viene utilizzato in due ambiti distinti:

In senso figurato l'atto del concepimento o della concezione può indicare la nascita di un'idea, oppure il rendersi conto di qualche cosa o ancora immaginare una situazione. Un significato arcaico è quello che deriva dal latino, cum capere, nel senso di capire, o anche di essere contenuto.

Il termine è usato in campo giuridico e particolarmente nella legislazione italiana, al fine di stabilire alcuni diritti come concepito, e in campo bioetico in molte autorevoli pubblicazioni in relazione soprattutto al tema dell'aborto.