Football Club Internazionale 1962-1963


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Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Football Club Internazionale nelle competizioni ufficiali della stagione 1962-1963.

FC Internazionale
Stagione 1962-1963
Una formazione dell'Inter campione d'Italia
Sport calcio
Squadra  Inter
AllenatoreBandiera dell'Argentina Helenio Herrera
All. in secondaBandiera dell'Italia Maino Neri
PresidenteBandiera dell'Italia Angelo Moratti
Serie A (in Coppa dei Campioni)
Coppa ItaliaOttavi di finale
Maggiori presenzeCampionato: Guarneri (34)[1][2]
Totale: Guarneri (35)
Miglior marcatoreCampionato: Di Giacomo (11)[1][2]
Totale: Di Giacomo, Mazzola (11)
StadioSan Siro
Media spettatori46 637[3]¹

¹

considera le partite giocate in casa in campionato.

Si invita a seguire il modello di voce

«Il primo scudetto di Angelo, quello del '63, fu preceduto da un robusto intervento personale del presidente dopo un deludente derby e una sconfitta a Bergamo. L'incavolatissimo patron mandò in montagna Corso e Mazzola, impose l'impiego di Maschio e Bolchi al posto di titolari «cotti». Il tutto sotto gli occhi dell'esterrefatto Herrera. Sbocciò una stagione magica che diede il via alla leggenda della Grande Inter

Argomento che durante l'estate 1962 teneva col fiato sospeso la tifoseria risultò essere il possibile licenziamento di Helenio Herrera[5][6], dopo un biennio che aveva beffardamente consegnato lo Scudetto al duopolio rappresentato da Juventus e Milan[7][8]: benché la sua sostituzione con Edmondo Fabbri (protagonista della scalata mantovana dal circuito amatoriale alla massima serie[5][9]) apparisse ormai una formalità[10], l'argentino permaneva invece al comando forte anche del maggiorato ingaggio.[11][12]

Nuovi volti in organico l'ex palermitano Burgnich[13][14], un Tagnin ancora squalificato per fatti risalenti al 1960[15][16], l'oriundo Maschio e il brasiliano Jair[17][18]: sulle tracce di quest'ultimo si muovevano inizialmente pure i concittadini[18][19], salvo poi ripiegare con scarse fortune sul connazionale Germano.[13][20]

Se la vena polemica del Mago davanti ai microfoni non conosceva tregua[21], comportandone anzi una parziale censura di cui beneficiò il dirigente Giuseppe Prisco ricevendo autorizzazione a presentarsi alla stampa dopo le partite[22][23], l'Inter approcciava frattanto con debole passo un campionato che consacrò in avvio il Bologna dell'ex Fulvio Bernardini[24][25]: i virgiliani ora guidati da Hidegkuti (successore di un Fabbri passato sulla panchina azzurra[26]) imponevano la parità all'esordio[7][27], con la «maledizione» delle trasferte in Sicilia ancora viva — lamentando in tal senso una sconfitta al Cibali —[28][29] e un derby chiuso sul nulla di fatto il 21 ottobre 1962.[27][30] San Siro veniva quindi espugnato dall'Atalanta una domenica più tardi[27], precipitando la squadra a una lunghezza dai bianconeri settimi in classifica.[7][31]

 
L'ala brasiliana Jair, tra i protagonisti dell'ottavo Scudetto.[18]

La dura "strigliata" ricevuta da Angelo Moratti spingeva l'allenatore a correttivi nella formazione-base[27][32], impostando ora la mentalità tattica su una difesa ermetica e sulla veloce ripartenza in contropiede[32][33]: a protezione dei pali ecco Buffon[34][35], con Burgnich terzino-marcatore e Facchetti che scalzava Masiero in fascia mancina conferendo al ruolo una storica propensione all'offensiva.[36][27]

Il capitano Picchi riuscì nell'adattamento da laterale difensivo a battitore libero coprendo le spalle al centrale Guarneri[37][38], con Zaglio «faticatore» in mediana[39]; riferimento del centrocampo era adesso un Suárez votato alla regia anziché alle sortite da incursore[27][40], panni in cui Sandro Mazzola (del quale fu scongiurato il trasferimento al Como[36]) si fece preferire a Maschio.[41] Jair sottraeva a Bicicli la posizione di ala destra[18][42], mentre Corso agiva nominalmente sul lato sinistro senza però essere in realtà legato a rigido dettame[32][43]: spazio in attacco per l'ex granata Di Giacomo[7][44], un acquisto compensato dal passaggio di Hitchens ai sabaudi offrendo così una maglia straniera al summenzionato verdeoro.[36][7]

 
Mazzola viene festeggiato dai compagni di squadra dopo la rete-scudetto segnata in casa della Juventus.

Annientate con facilità entrambe le genovesi[45], i nerazzurri recuperarono punti ai felsinei smarritisi dopo la brillante partenza[27]: una quaterna realizzata in Emilia nello scontro diretto valeva l'aggancio al podio[46], col successo prenatalizio a danno della Juventus che fruttava addirittura la vetta solitaria.[7][47] Gli uomini di Amaral portarono comunque in dote il titolo invernale[7], concludendo la fase d'andata a +1 sui meneghini[48]: in seguito allo scenario di ex aequo insorto il 3 febbraio 1963[7][49], l'ideale snodo era localizzato nella stracittadina del 24 febbraio.[50]

I rivali gettarono infatti la spugna a Marassi[7], favorendo il ritorno in testa della Beneamata cui il pareggio con l'opponente di Rocco lasciava anzi qualche rammarico[51]: Tagnin calcava il manto erboso dopo una lunga assenza «incollandosi» in marcatura a Rivera[52], con appena 13" sufficienti a Mazzola per rompere l'equilibrio battendo così il record di Altafini che impiegò 20" a sbloccare il punteggio nella sfida del 26 marzo 1961.[53][54] Suárez falliva poi il rigore del possibile raddoppio[52], con Sani a decretare infine la divisione della posta in palio[52]: nell'occasione andava in archivio il sedicesimo risultato utile consecutivo[55], un filotto avente in Bergamo il capolinea.[4][56]

Pur a fronte del salvaguardato primato[7], l'incolore prestazione contro gli orobici suscitò le rimostranze del presidente circa l'utilizzo di elementi in scarsa condizione[4][57]: tra questi lo schieramento dell'infortunato Di Giacomo[58], rinunciando al debutto del classe 1943 Roberto Boninsegna.[4][58]

Durante l'ultimo scorcio del campionato il tecnico procedeva a lievi ritocchi[59], coi guanti di Buffon ceduti per esempio a Bugatti[27][60]: si faceva da parte anche Zaglio con Bolchi nuovo incontrista[61], mentre la spinta da interno del rispolverato Maschio concorse a far sperimentare Mazzola quale attaccante.[27][62] Cruciale lo spartiacque del 28 aprile 1963[7], quando l'Inter si misurò al Comunale con l'inseguitrice recando un vantaggio di 4 punti[63][64]: nello stadio che aveva battezzato il suo lancio tra i professionisti[7][65], il figlio di Valentino eluse la guardia dei difensori avversari trovando il gol-scudetto.[66]

Domenica 5 maggio 1963 ecco giungere anche il responso aritmetico[27][7], poiché un pareggio sul quale i piemontesi furono bloccati dal Mantova rese in pratica ininfluente la débâcle sofferta da Picchi e soci nella capitale[67][36]: il saluto al pubblico avveniva impattando col Torino nell'ultima giornata[68][69], dove Enzo Bearzot consegnò all'astro nascente la maglia vestita da suo padre fino al 1949.[70] Un tricolore atteso dal 1954 — destinato a rappresentare l'origine di una vittoriosa epoca[68][36] si associò alla Coppa Campioni conquistata dal Milan[71], rendendo il capoluogo lombardo la prima e unica città in Italia ad accentrare nella medesima stagione i titoli nazionale e europeo.[72][73]

Area sanitaria

  • Medico sociale: dott. Angelo Quarenghi[76][77]
  • Massaggiatore: Bartolomeo Della Casa e Giancarlo Della Casa

[1][2]

N. Ruolo Calciatore
  P Lorenzo Buffon
  P Ottavio Bugatti
  P Giovanni Ferretti
  D Bruno Bolchi
  D Tarcisio Burgnich
  D Giorgio Dellagiovanna[78]
  D Giacinto Facchetti
  D Aristide Guarneri
  D Spartaco Landini[79]
  D Armando Picchi (capitano)
  C Humberto Maschio
  C Enea Masiero
N. Ruolo Calciatore
  C Sandro Mazzola
  C Luis Suárez
  C Carlo Tagnin
  C Franco Zaglio
  A Lorenzo Bettini[78]
  A Mauro Bicicli
  A Mario Corso
  A Beniamino Di Giacomo[80]
  A Gerry Hitchens[78]
  A Jair da Costa
  A Egidio Morbello
  A Marcelo Pagani
Mantova
16 settembre 1962, ore 16:00 CET
1ª giornata
Mantova  0 – 0  InterStadio Danilo Martelli


Catania
30 settembre 1962
3ª giornata
Catania  1 – 0  InterStadio Cibali


Milano
14 ottobre 1962
5ª giornata
Inter  1 – 0  NapoliStadio San Siro

Milano
21 ottobre 1962
6ª giornata
Milan  1 – 1  InterStadio San Siro

Milano
28 ottobre 1962
7ª giornata
Inter  1 – 2  AtalantaStadio San Siro


Milano
4 novembre 1962
9ª giornata
Inter  2 – 0  VeneziaStadio San Siro

Milano
18 novembre 1962
10ª giornata
Inter  4 – 0  SampdoriaStadio San Siro


Milano
9 dicembre 1962
12ª giornata
Inter  3 – 2  SPALStadio San Siro

Bologna
16 dicembre 1962
13ª giornata
Bologna  0 – 4  InterStadio Comunale

Milano
23 dicembre 1962
14ª giornata
Inter  1 – 0  JuventusStadio San Siro

Milano
30 dicembre 1962
15ª giornata
Inter  2 – 0  RomaStadio San Siro


Torino
13 gennaio 1963
17ª giornata
Torino  1 – 1  InterStadio Comunale

Milano
20 gennaio 1963
18ª giornata
Inter  1 – 0  MantovaStadio San Siro


Milano
3 febbraio 1963
20ª giornata
Inter  2 – 1  CataniaStadio San Siro

Milano
10 febbraio 1963
21ª giornata
Inter  4 – 0  PalermoStadio San Siro

Napoli
17 febbraio 1963
22ª giornata
Napoli  1 – 5  InterStadio San Paolo

Milano
24 febbraio 1963
23ª giornata
Inter  1 – 1  MilanStadio San Siro


Milano
10 marzo 1963
25ª giornata
Inter  6 – 0  GenoaStadio San Siro




Ferrara
14 aprile 1963
29ª giornata
SPAL  0 – 0  InterStadio Paolo Mazza

Milano
21 aprile 1963
30ª giornata
Inter  4 – 1  BolognaStadio San Siro

Torino
28 aprile 1963
31ª giornata
Juventus  0 – 1  InterStadio Comunale

Roma
5 maggio 1963
32ª giornata
Roma  3 – 0  InterStadio Olimpico

Milano
19 maggio 1963
33ª giornata
Inter  0 – 0  ModenaStadio San Siro

Milano
26 maggio 1963
34ª giornata
Inter  1 – 1  TorinoStadio San Siro


Milano
9 gennaio 1963[81]
Ottavi di finale
Inter  1 – 2  PadovaStadio Giuseppe Meazza

Statistiche aggiornate al 26 maggio 1963.

Competizione Punti In casa In trasferta Totale D.R.
G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs
  Serie A 49 17 13 3 1 35 8 17 6 8 3 21 12 34 19 11 4 56 20 36
  Coppa Italia - 1 0 0 1 1 2 1 1 0 0 5 0 2 1 0 1 6 2 4
Totale - 18 13 3 2 36 10 18 7 8 3 26 12 36 20 11 5 62 22 40
Giornata 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34
Luogo T C T T C T C T C C T C T C C T T C T C C T C T C T T C T C T T C C
Risultato N V P N V N P V V V N V V V V N N V V V V V N P V V N V N V V P N N
Posizione 5 4 10 10 7 6 8 7 4 4 4 4 3 1 1 1 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Legenda:
Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.

Fonte:[1][2]

Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.

Giocatore Serie A Coppa Italia Totale
           
L. Bettini 200020
M. Bicicli 11022132
B. Bolchi 12020140
L. Buffon 20−111−0210
O. Bugatti 10−50−0100
T. Burgnich 31000310
M. Corso 30810318
G. Dellagiovanna 100010
B. Di Giacomo 2411002411
G. Facchetti 31420334
G. Ferretti 4−41−250
A. Guarneri 34010350
G. Hitchens 511162
Jair 2710002710
S. Landini --1010
H. Maschio 15422176
E. Masiero 9020110
S. Mazzola 2310112411
E. Morbello 401050
M. Pagani --1010
A. Picchi 30010310
L. Suárez 29810308
C. Tagnin 101020
F. Zaglio 21000210
  1. ^ a b c d Grassia, Lotito, Statistiche, pp. 227-228.
  2. ^ a b c d Panini, Serie A 1962-1963, p. 145.
  3. ^ (EN) Statistiche spettatori Serie A (1962-1974), su stadiapostcards.com.
  4. ^ a b c d Candido Cannavò, Si scrive Inter, si legge Moratti, in La Gazzetta dello Sport, 9 marzo 2008.
  5. ^ a b Grassia, Lotito, Per 2 mesi Moratti ed Herrera fanno i separati in casa, pp. 119-121.
  6. ^ Nicola Cecere, Herrera Helenio, un mago nato 100 anni fa, in La Gazzetta dello Sport, 9 aprile 2010.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m Alessandro De Calò, Maghi, papere, astronauti e Juve-Inter, in La Gazzetta dello Sport, 20 febbraio 1998.
  8. ^ Germano Bovolenta, Quando Milan-Inter era Rocco-Herrera, in La Gazzetta dello Sport, 28 settembre 2008.
  9. ^ Sebastiano Vernazza, C'era una volta il «Piccolo Brasile» di Fabbri e Allodi, in La Gazzetta dello Sport, 20 giugno 2005.
  10. ^ Sebastiano Vernazza, «Il Mantova do Brasil», in La Gazzetta dello Sport, 23 settembre 2005.
  11. ^ Herrera ritorna con pieni poteri, in Stampa Sera, 9 luglio 1962, p. 7.
  12. ^ Germano Bovolenta, Herrera e Sacchi rivoluzionari. Anche degli ingaggi, in La Gazzetta dello Sport, 13 settembre 2007.
  13. ^ a b Grassia, Lotito, I Grandi della Grande Inter, pp. 134-137.
  14. ^ Burgnich, Tarcisio, su gazzetta.it. URL consultato il 22 dicembre 2008.
  15. ^ Mario Bardi, TAGNIN E IL TRILLO DEL MAGO, in Gazzetta Magazine, La Gazzetta dello Sport, 7 marzo 1998.
  16. ^ Marco Pastonesi, Addio Tagnin, l'uomo che visse sempre da mediano, in La Gazzetta dello Sport, 14 marzo 2000.
  17. ^ Germano Bovolenta, Quando gli angeli oriundi avevano la faccia sporca, in La Gazzetta dello Sport, 11 gennaio 2003.
  18. ^ a b c d Matteo Brega, Tutto iniziò con Gino, poi le ali presero il volo con Corso, Jair e Figo, in La Gazzetta dello Sport, 8 settembre 2015.
  19. ^ Tony Damascelli, Da Canè a Jair: quando la A si diede un tocco di colore, su ilgiornale.it, 15 settembre 2012.
  20. ^ Germano Bovolenta e Mauricio Cannone, Morto Germano, il giocatore che conquistò l'ereditiera, in La Gazzetta dello Sport, 5 ottobre 1997.
  21. ^ Leo Cattini, L'Inter istituisce da domenica un servizio opinioni tra i tifosi, in La Stampa, 19 settembre 1962, p. 10.
  22. ^ «Allora non c'erano le squalifiche per le dichiarazioni sugli arbitri, ma le sanzioni economiche esistevano e lui [Herrera] dopo le partite continuava a parlare. Nel settembre 1962 Moratti convocò me e il Mago. A Herrera ordinò: "Lei non parla più. Farà dichiarazioni solo il lunedì". E a me: "Dopo le partite, parlerai solo tu".» Cfr. Grassia, Lotito, Capitan Zanetti, Facchetti presidente e la scomparsa di Prisco, pp. 197-198.
  23. ^ Germano Bovolenta, Prisco, l'ironia è legge, in La Gazzetta dello Sport, 10 dicembre 2011.
  24. ^ Corrado Sannucci, Bernardini, geniale e ironico ct, in la Repubblica, 11 gennaio 2004, p. 46.
  25. ^ Giulio Accatino, Juventus: ci vuole coraggio, in Stampa Sera, 2 ottobre 1962, p. 9.
  26. ^ Tamàs Misur, Angelo Rovelli e Franco Calamai, È morto Hidegkuti, stella della grande Ungheria, in La Gazzetta dello Sport, 15 febbraio 2002.
  27. ^ a b c d e f g h i j Grassia, Lotito, I grandi successi di una squadra inarrivabile (1960-1968, pp. 122-123}.
  28. ^ CLAMOROSO AL CIBALI, in La Gazzetta dello Sport, 19 marzo 2012.
  29. ^ F.D., Pari dell'Inter a Palermo: 1-1, in Stampa Sera, 8 ottobre 1962, p. 9.
  30. ^ Vittorio Pozzo, Ghezzi e Buffon battuti da Maschio e Pivatelli, in Stampa Sera, 22 ottobre 1962, p. 8.
  31. ^ Leo Cattini, Tempi difficili per Herrera, in Stampa Sera, 29 ottobre 1962, p. 9.
  32. ^ a b c Germano Bovolenta, Rivoluzione Herrera. Ecco la Grande Inter, in La Gazzetta dello Sport, 19 luglio 2007.
  33. ^ Claudio Gregori, "Taca la bala", in La Gazzetta dello Sport, 14 novembre 1997.
  34. ^ Iacopo Iandiorio, Uno su tutti, in SportWeek, La Gazzetta dello Sport, 3 settembre 2005.
  35. ^ Alex Frosio, Da Sarti a Zenga: quante stelle tra i pali nerazzurri, in La Gazzetta dello Sport, 5 luglio 2012.
  36. ^ a b c d e Luca Curino, Germano Bovolenta, Giorgio Lo Giudice e Dan Peterson, Ricordi di Grande Inter, in La Gazzetta dello Sport, 11 novembre 1997.
  37. ^ Sebastiano Vernazza, Diventa un libro la storia di Picchi il ribelle, in La Gazzetta dello Sport, 1º dicembre 1999.
  38. ^ Rosanna Schirer, GUARNERI, IL DIFENSORE "DOC", in Gazzetta Magazine, La Gazzetta dello Sport, 25 settembre 1999.
  39. ^ Nicola Cecere, Sergio Di Cesare e Pier Luigi Todisco, Di Biagio-Roma, una ferita aperta, in La Gazzetta dello Sport, 3 marzo 2001.
  40. ^ Suarez: l'architetto di Barcellona poi all'Inter di Herrera, su gazzetta.it. URL consultato il 17 dicembre 2007.
  41. ^ Leo Cattini, Herrera non perdona la "fuga" di Maschio, in La Stampa, 3 novembre 1962, p. 8.
  42. ^ Angelo Rovelli e Germano Bovolenta, È morto Bicicli, ala di Herrera, in La Gazzetta dello Sport, 23 agosto 2001.
  43. ^ Andrea Elefante, Compleanno Inter per Corso, in La Gazzetta dello Sport, 25 agosto 2001.
  44. ^ Di Giacomo ha già segnato due reti ai ferraresi con il Torino, in La Stampa, 9 dicembre 1962, p. 13.
  45. ^ Giulio Accatino, "Attenzione all'Inter di Herrera!", in Stampa Sera, 11 dicembre 1962, p. 11.
  46. ^ Vittorio Pozzo, Il brasiliano Jair si scatena: crolla la squadra bolognese, in Stampa Sera, 17 dicembre 1962, p. 7.
  47. ^ Paolo Bertoldi, Decisa da Jair la "sfida" di San Siro, in Stampa Sera, 24 dicembre 1962, p. 6.
  48. ^ Quali sono i «veri» limiti dei nerazzurri di Herrera?, in Stampa Sera, 15 gennaio 1963, p. 7.
  49. ^ Vittorio Pozzo, Un difficile calendario per la Juventus impegnata nel duello con i nerazzurri, in La Stampa, 5 febbraio 1963, p. 8.
  50. ^ Leo Cattini, L'Inter per il «derby» si allena a porte chiuse, in La Stampa, 22 febbraio 1963, p. 8.
  51. ^ Paolo Bertoldi, Settantacinquemila spettatori a San Siro ed una serie continua di colpi di scena, in Stampa Sera, 25 febbraio 1963, p. 6.
  52. ^ a b c Marco Pastonesi, L'arte di appiccicarsi, in La Gazzetta dello Sport, 5 marzo 2000.
  53. ^ Giuseppe Bagnati, Gol, emozioni e record del derby lungo un secolo, su gazzetta.it, 12 febbraio 2009.
  54. ^ Angelo Rovelli, I derbissimi in videocassetta, in La Gazzetta dello Sport, 8 novembre 1998.
  55. ^ Giulio Accatino, È lunga la corsa verso lo scudetto, in Stampa Sera, 26 febbraio 1963, p. 9.
  56. ^ Giulio Accatino, Alt per l'Inter a Bergamo: 0 a 1, in Stampa Sera, 4 marzo 1963, p. 9.
  57. ^ Leo Cattini, Severe critiche di Moratti all'allenatore Herrera, in La Stampa, 6 marzo 1963, p. 6.
  58. ^ a b Alberto Cerruti, «Solo Inter, ma quanti tradimenti», in La Gazzetta dello Sport, 13 novembre 2013.
  59. ^ Facchetti uomo-goal, in Stampa Sera, 18 marzo 1963, p. 7.
  60. ^ Sebastiano Vernazza e Alberto Francescut, Il primo Buffon: «Quando paravo io», in La Gazzetta dello Sport, 12 luglio 2009.
  61. ^ G.B., L'Internazionale in trasferta a Ferrara mentre i bianconeri ricevono il Palermo, in La Stampa, 13 aprile 1963, p. 8.
  62. ^ Vittorio Pozzo, A Ferrara partita equilibrata tra i nerazzurri e la Spal: 0-0, in La Stampa, 16 aprile 1963, p. 7.
  63. ^ Paolo Bertoldi, Si prepara un interessante Juventus-Inter nonostante lo svantaggio dei bianconeri, in La Stampa, 23 aprile 1963, p. 8.
  64. ^ Juventus-Inter, quando il derby d'Italia vale lo scudetto, su sport.sky.it, 6 marzo 2020.
  65. ^ Mario Salvini, Quel giorno che segnò 6 gol, su gazzetta.it, 17 febbraio 2005.
  66. ^ Paolo Bertoldi, La grande giornata di Mazzola che ha segnato il goal decisivo, in Stampa Sera, 29 aprile 1963, p. 6.
  67. ^ Giorgio Nani, Scatenata la Roma con gli interisti: 3-0, in Stampa Sera, 6 maggio 1963, p. 7.
  68. ^ a b Video, i giocatori della Grande Inter festeggiano i 60 anni dal primo scudetto, su video.gazzetta.it, 26 maggio 2023.
  69. ^ Bruno Perucca, Pareggio del Torino a San Siro (1 a 1), ancora festeggiata l'Inter campione, in Stampa Sera, 27 maggio 1963, p. 6.
  70. ^ Gli 80 anni di Sandro Mazzola fra brindisi e... scaramanzia, su sport.sky.it, 8 novembre 2022.
  71. ^ Grassia, Lotito, Milano caput mundi, nonostante il Cile, pp. 123-124.
  72. ^ Alfredo Corallo, Inter-Milan, derby story: il mitico maggio milanese del 1963, su sport.sky.it, 16 maggio 2023.
  73. ^ Alfredo Corallo, Milano campione di tutto: 1963, formidabile quell'anno, su sport.sky.it, 22 maggio 2013.
  74. ^ Gianni Mura, Manager davvero geniale, in la Repubblica, 4 giugno 1999, p. 53.
  75. ^ Alessandro De Calò e Franco Calamai, Morto Allodi, il manager moderno, in La Gazzetta dello Sport, 4 giugno 1999.
  76. ^ È morto Quarenghi, primo medico sociale, in la Repubblica, 18 luglio 1992, p. 37.
  77. ^ Inter, l'addio a Quarenghi, in La Stampa, 18 luglio 1992, p. 27.
  78. ^ a b c Ceduto durante la sessione autunnale di calciomercato.
  79. ^ Aggregato dalle giovanili.
  80. ^ Acquistato durante la sessione autunnale di calciomercato.
  81. ^ L'incontro, originariamente in programma al 12 dicembre 1962, viene rinviato per impraticabilità di campo dovuta alla neve; cfr. Leo Cattini, Rinviato per la neve il match col Padova, in La Stampa, 13 dicembre 1962, p. 15.