Lorenzo De Ferrari
Contributori ai progetti Wikimedia
Article ImagesLorenzo De Ferrari (Genova, 1680 circa – Genova, 1744) è stato un pittore italiano del periodo Barocco, attivo soprattutto nella sua città natale, dove produsse numerose opere.
Lorenzo De Ferrari era figlio del pittore Gregorio De Ferrari e di Margherita Piola, figlia di un altro famoso pittore genovese, Domenico Piola.
Fin da bambino mostrò una notevole predisposizione per il disegno e la pittura, incoraggiato anche dal padre. Divenne apprendista del padre, che gli fece copiare come esempio le opere dei maggiori maestri nelle più importanti quadrerie genovesi[1]. Rimase in seguito stretto collaboratore del padre, fino alla sua morte (1726), il che rende spesso difficile l'attribuzione delle opere e distinguerne le mani[2].
A vent'anni partecipò al concorso bandito nel 1700 per la decorazione ad affresco della sala del Maggior Consiglio del palazzo ducale di Genova. Fra le sue prime opere, Tobia e l'angelo (Genova, Palazzo Bianco), e Le storie di Ercole, già a Genova, palazzo Cattaneo Adorno. La sua prima opera ad affresco è considerata la volta della cappella di Sant'Ampeglio, all'interno della chiesa di Santo Stefano a Genova (distrutta), seguita dalla decorazione a fresco delle volte della chiesa di Santa Croce fra il 1715 e il 1726, in collaborazione con il padre, e della chiesa di santa Marta, in collaborazione con lo zio, Paolo Gerolamo Piola (Allegorie di Virtù)[3]. Negli anni successivi segue la realizzazione di pale d'altare (La Vergine con il Bambino tra i santi, parrocchiale di Tosse, La Vergine e i ss. Biagio e Francesco di Sales, chiesa di S. Michele a Celle) e dei palazzi patrizi genovesi (in Palazzo Gio Carlo Brignole decora una volta con Prometeo che dà vita alla statua, in Palazzo Bendinelli Sauli realizza Venere consegna le armi a Enea).
Nel 1734 visitò Roma e Firenze, dove entrò in contatto con alcuni noti pittori dell'epoca, tra i quali Sebastiano Conca, Marco Benefial, Ignazio Hugford e Francesco Maria Niccolò Gaburri. Al ritorno è affrescatore nelle maggiori dimore patrizie genovesi: fra i suoi capolavori si ricordano la galleria della cappella di palazzo Durazzo (oggi palazzo reale), con quadrature e monocromi di soggetto mitologico, due salotti nel palazzo Grimaldi di piazza S. Luca, con La Giustizia che premia le Arti e La caccia di Diana, la "galleria dorata" del Trionfo d'Amore e il salotto d'Imene nel palazzo Spinola di Pellicceria, nel palazzo di Giò Carlo Doria tre salotti con il Carro del Sole, La Notte e le Allegorie degli Elementi e infine nel palazzo Brignole-Durazzo il "Salotto delle Virtù Patrie".
Le committenze religiose di maggiore prestigio furono gli apparati per la beatificazione di Alessandro Sauli nella chiesa genovese di Santa Maria di Carignano e per la canonizzazione di Caterina Fieschi Adorno celebrata da Clemente XII nel 1736. Oggi resta La Vergine tra i ss. Stanislao Kostka e Francesco Borgia nella cattedrale di S. Lorenzo.
Il suo capolavoro è considerato dalla critica l'ultima opera rilevante del De Ferrari, la Galleria Dorata di Palazzo Carrega con le Storie di Enea, ove la decorazione ad affresco, gli stucchi e i dipinti si fondono armoniosamente creando una serie di effetti scenici tesi a moltiplicare lo spazio, risultando una delle ideazioni più originali dell'epoca[4].
A Lisbona, presso la Chiesa di Nostra Signora della Porziuncola, si trova un tabernacolo in legno, realizzato a Genova da Gerolamo Pittaluga, su disegno di Lorendo de Ferrari.[5][6][7]
Non si sposò mai; per la sua religiosità fu soprannominato l'Abate De Ferrari[8].
-
La Vergine tra i ss. Stanislao Kostka e Francesco Borgia, cattedrale di S. Lorenzo
-
Galleria Dorata di Palazzo Carrega
-
Le tre grazie (disegno preparatorio), Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
-
bozzetto per la glorificazione del nome di Gesù, Metropolitan Museum of Art, New York
-
Alessandro e il nodo di Gordio, Genova, Musei di Strada Nuova
Tra le sue principali opere, tutte conservate in chiese e palazzi di Genova, oltre al già ricordato dipinto raffigurante Sant'Ampeglio, si possono citare:
- Assunzione della Vergine nella volta della chiesa di San Sebastiano (distrutta)
- Esther e Assuero e Giuditta e Oloferne nella chiesa di San Leonardo.
- Dipinti nella cappella dei santi Stanislao Kostka e Francesco Borgia nella chiesa del Gesù.
- Santi Lucia, Marco e Nicolò da Tolentino nella chiesa di Santa Croce e San Camillo de Lellis.
- Affreschi raffiguranti divinità romane sui soffitti di Palazzo Gio Carlo Brignole (dipinti in collaborazione con il padre Gregorio De Ferrari) e di Palazzo Durazzo-Pallavicini.
- Dipinti nel palazzo Doria in San Matteo.
- Affreschi a Palazzo Spinola[9]
- Santi erasmo e caterina ai piedi dell'immacolata concezione, Chiesa di San Giovanni Battista, (Bastia, Corsica)
- ^ C.G. Ratti, Delle vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova 1769, p.264.
- ^ DE FERRARI, Lorenzo di Federica Lamera - Treccani, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 33 (1987) p. 717
- ^ Gavazza Ezia, Magnani Laura, Pittura e decorazione a Genova e in Liguria nel Settecento, Cassa risparmio Genova e Imperia, Genova, 2000, p. 425
- ^ Gavazza Ezia, Magnani Laura, Pittura e decorazione a Genova e in Liguria nel Settecento, Cassa risparmio Genova e Imperia, Genova, 2000, p. 110.
- ^ Igreja Paroquial De Santa Engrácia - Do Antigo Convento De Nossa Senhora da Conceição da Porciúncula, APCD - Associação Portuguesa de Cultura e Desenvolvimento, 2022.
- ^ Aps, RUAS DE LISBOA COM ALGUMA HISTÓRIA: CALÇADA DOS BARBADINHOS [ V ], su RUAS DE LISBOA COM ALGUMA HISTÓRIA, quarta-feira, 30 de março de 2011. URL consultato il 30 marzo 2024.
- ^ PITTALUGA, Gerolamo - Treccani, su Treccani. URL consultato il 31 marzo 2024.
- ^ C.G. Ratti, Delle vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova 1769, p. 271
- ^ Sito web - Italia per Turisti - Pagina della "Galleria nazionale di Palazzo Spinola", su italiaperturisti.it. URL consultato il 7 luglio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2013).
- Raffaello Soprani, Delle vite de' pittori, scultori, ed architetti genovesi; Tomo secondo scritto da Carlo Giuseppe Ratti, Stamperia Casamara Genova; Digitized by Googlebooks from Oxford University on Feb 2, 2007.
- Gavazza Ezia, Magnani Laura, Pittura e decorazione a Genova e in Liguria nel Settecento, Cassa risparmio Genova e Imperia, Genova, 2000
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lorenzo De Ferrari
- De Ferrari, Lorenzo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Orlando Grosso, DE FERRARI, Lorenzo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Federica Lamera, DE FERRARI, Lorenzo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 33, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1987.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72320565 · ISNI (EN) 0000 0000 6684 1911 · CERL cnp00579445 · Europeana agent/base/13033 · ULAN (EN) 500027120 · LCCN (EN) nr93051189 · GND (DE) 124196969 · BNE (ES) XX5098796 (data) |
---|