Religione ryukyuana


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La religione ryukyuana (琉球信仰?, Ryūkyū shinkō), anche conosciuta come shintoismo ryukyuano (琉球神道?, Ryūkyū shintō), è la fede religiosa originaria delle Isole Ryūkyū nel Giappone meridionale ed è praticata dall'etnia indigena dei ryukyuani. Nonostante le singole tradizioni e i culti ancestrali possano spesso variare da un'isola all'altra questa religione è dotata di alcuni elementi comuni in tutto l'arcipelago: il culto degli antenati, il rispetto per i defunti e la venerazione degli spiriti della natura. Queste peculiari caratteristiche la accostano allo shintoismo classico e alla religione tradizionale cinese, con cui ha evidentemente un'antica origine comune.[1]

Santuario ryukyuano presso Miyakojima, prefettura di Okinawa.

Il culto ryukyuano è una religione etnica che si basa in gran parte sul rapporto tra l'essere umano e la natura. I luoghi naturali sono spesso considerati sacri e prendono il nome di utaki, assumendo un'importanza tale per cui viene edificato un santuario nelle loro pertinenze.

 
Apertura nella roccia presso il sito sacro di Sefa-utaki.

Le divinità creatrici sono Shinerikyu e Amamikyu. Anche il sole è tradizionalmente oggetto di venerazione, tantoché il sovrano del Regno delle Ryukyu era soprannominato Figlio del Sole; in maniera molto simile a come l'imperatore del Giappone è ritenuto dalla mitologia giapponese discendente della dea Amaterasu, la divinità solare dello shintoismo. Una divinità sacra del focolare era inoltre mantenuta al Castello di Shuri per l'intero regno, dalla sacerdotessa locale per ciascun villaggio e dai popolani in ogni singola casa. Esistono inoltre molte altre divinità minori, venerate durante cerimonie e feste locali. Per quanto riguarda invece la gerarchia all'interno della comunità religiosa, poiché tradizionalmente in passato si riteneva che le donne avessero poteri spirituali maggiori degli uomini, i quali invece erano considerati più fragili da questo punto di vista. L'attività sacerdotale nella religione ryukyuana è quindi per consuetudine affidata alle donne. Le sacerdotesse delle Isole Ryukyu vengono chiamate noro. La loro veste sacerdotale consiste in un abito bianco, adornato spesso da gioielli magatama e copricapi sacri. Ogni villaggio aveva in genere diverse noro. Le sciamane invece chiamate yuta, sono ritenute meno potenti rispetto alle noro ma non per questo meno indispensabili, giacché affermano di possedere capacità che consentono di comunicare con l'aldilà. Mentre quindi le noro compiono intermediazione spirituale per l'intero villaggio, le yuta si occupano in genere di assistere singole famiglie mettendole in contatto con gli spiriti degli antenati e guidandole nelle scelte da intraprendere nella quotidianità.[2]

Secondo la tradizione l'imperatore celeste Shinerikyu ordinò ad Amamikyu di creare le Isole Ryukyu. In seguito ella scese sulla Terra nel luogo di Sefa-utaki, erigendo i castelli di Chinen e Tamagusuku. Successivamente pur vergine ella rimase incinta e i suoi discendenti popolarono le isole. Dopo diverse generazioni nacque Tentei, un nipote celeste il quale suddivise i ryukyuani in classi sociali differenti.[3]

  1. ^ La religione delle Isole Ryukyu, su usarj.army.mil.
  2. ^ Sistema di credenze spirituali, su samurai-archives.com.
  3. ^ Mitologia ryukyuana, su lebarty.com.