La storia


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A seguito della partecipazione ai moti politici del 1821, il 13 novembre dello stesso anno, dal 3° battaglione provvisorio di linea della soppressa Brigata di Alessandria (quest’ultimo incorporato nell’11° battaglione cacciatori) rinforzato delle classi provinciali richiamati alle armi e dal 3° battaglione della Legione leggiera, venne formata la “Brigata di Acqui”, dal nome dell’omonima città in cui ebbe origine (sede del deposito della predetta soppressa Brigata di Alessandria). Successivamente, in virtù del Regio Viglietto del 25 ottobre 1831, a firma del Re Carlo Alberto, fu confermata con la denominazione di Brigata "Acqui", definita come 10^ brigata di fanteria dell’Esercito e costituita su due reggimenti, 1° e 2° di fanteria, successivamente rinumerati come 17° e 18° nel 1839. ​

​​​ Immagini storiche della Brigata “Acqui”

Combatte la Prima Guerra Mondiale sul basso Isonzo e a Monfalcone, concludendo la guerra a Trento. Sciolta il 15 ottobre 1926 cede i suoi reggimenti alle brigate XIV e XI. Si ricostituisce nell'agosto 1939 come Divisione di fanteria "Acqui" (33^) con i reggimenti 17° e 18° di fanteria e 33° di artiglieria. Nel 1940 si inserisce nel suo organico la 18^ Legione d'assalto Camicie Nere e nel 1941 anche il 317° reggimento. Le pagine più tristi della storia della Divisione “Acqui” sono proprio quelle relative al periodo successivo all’Armistizio, durante il quale la Divisione registra ingenti perdite nell’ambito dei fatti storici noti come l’eccidio di Cefalonia e quello di Corfù.​

​​​ Immagini storiche riferite all’eccidio di Cefalonia e Corfù

Ricostituita il 1° ottobre 1975 con reparti preesistenti e il concorso della Divisione "Granatieri di Sardegna" anch'essa in via di riordinamento, inquadra i battaglioni di fanteria 17° "San Martino", 57° "Abruzzi", 130° "Perugia", il 9° corazzato "M.O. Butera", il 48° gruppo artiglieria da campagna "Taro", il battaglione logistico "Acqui" il Reparto comando e unità minori. La Brigata fornisce la struttura portante per la Forza di Pronto Intervento per le pubbliche calamità (Fo.Pi.) e, dal 1° Aprile 1991 le funzioni di 10° Comando Operativo Territoriale per l'Abruzzo. Il 1° ottobre 1991 una breve cerimonia segna la transizione della Brigata da Motorizzata a Meccanizzata. L’unità nella nuova veste perde il 57° "Abruzzi" e il 9° "M.O. Butera", al contempo inquadra il 123° "Chieti". Con il nuovo ordinamento reggimentale, la Brigata inquadra i reggimenti 17° "Acqui" e 130° "Perugia" di fanteria ed il 48° d'artiglieria semovente "Taro". Impegnata a più riprese nell'Operazione "Vespri Siciliani" la Brigata viene soppressa il 30 giugno 1996. Il suo nome viene ereditato, nel 2002, dalla 3^ Divisione Italiana, affiliata al Corpo di Reazione Rapida britannico della NATO (ARRC UK), che assume l'attuale denominazione di Divisione "Acqui". Inserita nell’ambito del 2° Comando Operativo Forze di Difesa fino al 4 luglio 2016, la Divisione è stata un Comando di pianificazione proiettabile che ha partecipato ad attività addestrative in Italia e all’estero.

Posto Comando proiettabile della Divisione “Acqui”

Dal 5 luglio 2016, in seguito alla riorganizzazione dei comandi operativi di difesa, il 2° Comando Forze Operative di Difesa assume la denominazione di Comando delle Forze Operative Sud, del quale il Comando Divisione “Acqui” esprime la componente operativa dell’Esercito nel centro-sud Italia, isole maggiori incluse, posto al comando delle brigate “Granatieri di Sardegna”, “Aosta”, “Pinerolo”, “Sassari” e “Garibaldi”. In seguito ai provvedimenti ordinativi di luglio 2018, che hanno ridefinito le funzioni operative dei Comandi di Divisione, le competenze della Divisione “Acqui” sulle Brigate sono state snellite nel settore logistico e del personale, concentrando gli sforzi sul settore dell’addestramento e dell’approntamento. Nel 2019 il Comando Divisione “Acqui” è stato validato a livello nazionale nell’ambito dell’esercitazione “Joint Stars 19/2”, conseguendo la Full Operational Capability (FOC) quale Italian Joint Task Force Headquarters (ITA – JTFHQ), un comando interforze a disposizione della Difesa, proiettabile per le esigenze di carattere nazionale.